Roma, 2 feb. (LaPresse) – “Arriveremo nei prossimi mesi ad avere circa 50mila giovani italiani impegnati nel servizio civile. L’obiettivo che ci siamo dati è 100mila e siamo sulla buona strada”. Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi nella quale è stato presentato il progetto di costituzione dei corpi civili di pace. I volontari avviati al servizio civile nel 2015, secondo il dato previsionale elaborato dal dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale della presidenza del Consiglio, saranno 47.367, in decisa crescita rispetto al 2014 (15.116 unità).

“Quello di oggi è l’avvio di un’iniziativa innovativa. Il nostro Governo – ha aggiunto Poletti – ha detto in termini molto chiari che pensiamo ad una azione molto forte di sviluppo della partecipazione attiva e responsabile dei cittadini alla propria comunità. Il nostro paese ha una forte vocazione, una forte cultura del volontariato, dell’associazionismo ma non può essere tutto lasciato solo ad una sorta di pronto soccorso”. Ecco perché, ha sottolineato, “durante il semestre di presidenza italiana dell’Ue, si è spinto per il servizio civile europeo”. Il decreto, firmato venerdì scorso dal ministro Poletti e dal ministro Gentiloni, dà attuazione alla legge di stabilità del 2013.

“La norma – ha spiegato il sottosegretario Luigi Bobba – prevede l’istituzione in via sperimentale di un contingente di corpi civili di pace destinato alla formazione e alla sperimentazione di impiego di 500 giovani volontari, in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o in aree di emergenza ambientale”. La finalità è quella di promuovere, ha aggiunto, “la solidarietà e la cooperazione, a livello nazionale e internazionale, con attenzione alla tutela dei diritti sociali”. I Corpi civili di pace potranno avvalersi di un finanziamento di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2014-2016. Ci sarà un’attività di monitoraggio, ha sottolineato Bobba, che consentirà di verificare la replicabilità e la stabilizzazione dell’istituzione del corpo.

“È un esperimento di piccole dimensioni – ha concluso Bobba – ma ci attendiamo che si possa continuare ad allargare quella capacità politica per fare azioni di pace e di solidarietà, allargando gli strumenti che andranno via via consolidati nell’ambito del servizio civile”. I componenti del contingente potranno essere inviati all’estero (circa 300, è stato spiegato, partiranno nel 2015) per contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionali dei giovani, in collaborazione con il ministero degli Affari esteri. La norma costituisce una prima risposta, ha aggiunto il sottosegretario della Farnesina Mario Giro, “all’ingrigimento delle istituzioni europee che il presidente Renzi vuole rovesciare e trasformare da minaccia ad opportunità. Si parla troppo male dei giovani e troppo male ai giovani – ha sottolineato – Assistiamo alla dottrina che vede i giovani come una minaccia in periodi di crisi. Questa dottrina va rovesciata. Noi come Governo lottiamo contro questo spirito del tempo, che vuole addormentare le attese, le speranze. Questo provvedimento è una della tante risposte alle attese dei nostri giovani”.

“Il nostro intendimento – ha ribadito poi Poletti – è dare continuità a queste iniziative, lo faremo a partire da una verifica, dal momento che si tratta di un lavoro per nulla semplice. Cerchiamo di costruire una sorta di infrastruttura, un modo di operare”, anche “riparando ad eventuali possibili errori”. “Abbiamo un grande patrimonio, con le associazioni e il volontariato, vogliamo fare in modo – ha concluso il titolare del Welfare – che possa esprimersi al meglio utilizzando tutte le frecce al nostro arco. Non basta dire ‘Complimenti per quello che fate’ ma ‘arrangiatevi’. Il bene bisogna farlo bene”.

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