Roma, 22 mar. (LaPresse) – “L’indignazione che tutti i magistrati provano davanti alle riforme carenti o sbagliate e a decenni di delegittimazione, condotta ora con l’insulto che vorrebbe offendere, ora con l’insinuazione che vorrebbe umiliare, crediamo che debba trovare espressione efficace, a difesa della nostra dignità e della qualità della giurisdizione, e non ridursi a forme di protesta impotente”. Così il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, aprendo i lavori del comitato direttivo centrale.

“A questo – ha sottolineato Sabelli – è essenziale unire una forte attenzione alle esigenze dei colleghi: da qui nascono la costituzione del gruppo di studio sulla responsabilità civile, il monitoraggio sugli effetti che verranno dall’applicazione della legge, l’attenzione al tema del rapporto fra carichi di lavoro e qualità della giustizia”.

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