Roma, 9 ago. (LaPresse) – “Chi spaccia demagogia contro i migranti non risolve nulla. E per fortuna la maggioranza degli italiani non si fa incantare. Ma non voglio fare polemiche politiche”. Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un’intervista rilasciata a ‘la Repubblica’, all’indomani dell’ennesima strage di profughi nel Mar Mediterraneo. “Noi – sostiene il numero uno della Farnesina – abbiamo trasmesso al mondo l’immagine di chi, nonostante le difficoltà, si fa carico dei soccorsi. Ai nostri confini Schengen vediamo scene che sono un monumento all’egoismo“. Il riferimento è rivolto a un’Unione europea che finora ha fatto pochi passi in avanti, anzi “è ancora largamente al di sotto di quanto la sua stessa civiltà imporrebbe”.

Per Gentiloni non è sufficiente la missione militare Eunvafor Med: “Sia chiaro che non c’è nessuna incipiente missione militare in Libia. Siamo concentrati sulla dinamica politica interna. La missione navale ha un obiettivo limitato, contrastare e neutralizzare il traffico di esseri umani che continua a fare vittime nel Mediterraneo”.

“Sappiamo bene – continua Gentiloni – che le uniche misure vincenti nel lungo periodo sono quelle che aiutano i Paesi di origine dei migranti. Ma serve l’impegno comune sull’accoglienza. A livello europeo, va ribadito che quello che oggi colpisce Italia e Grecia domani potrebbe coinvolgere altri Paesi nel nord dell’Unione: basta pensare alla crisi ucraina per capirlo. Chiudere gli occhi o peggio alzare muri non è all’altezza dell’Unione europea”, conclude il ministro.

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