Roma, 16 gen. (LaPresse) – “Siamo contrari al pagamento di riscatti e nei confronti degli italiani presi in ostaggio la priorità è la tutela indirizzata alla vita e all’integrità fisica”. Così il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, nel corso dell’informativa del Governo nell’aula della Camera sulla vicenda delle due cooperanti italiane, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, rapite in Siria e rilasciate ieri. Sul presunto riscatto pagato per il rilascio delle due cooperanti il titolare della Farnesina ha spiegato di aver letto “riferimenti e indiscrezioni privi di reale fondamento” “In tema di rapimenti l’Italia si attiene a regole e comportamenti condivisi sul piano internazionale: non è una linea del Governo, ma dell’Italia”, ha spiegato Gentiloni.

“VANESSA E GRETA SONO MOLTO PROVATE”. “Le due volontarie sono molto provate -ha detto Gentiloni – ma ora sono libere, circondate dall’affetto dei loro familiari”. “Questa mattina, poco dopo le 4 a Ciampino – ha aggiunto – ho dato il bentornato a Greta e Vanessa: l’ho fatto a nome del Governo e a nome dell’Italia intera”.

“PARLAMENTO SIA GRATO A GENEROSITA’ DUE RAGAZZE”. Il ministro degli esteri ha fatto accenno anche alle polemiche che hanno circondato le due ragazze in questi mesi. Ier il leader della Lega nord, Matteo Salvini, aveva parlato di uno “schifo” nel caso in cui l’Italia avesse pagato un riscatto per liberarle. “Il Parlamento deve ringraziare questa generosità e questo coraggio, che devono naturalmente coordinarsi con l’azione dello Stato e delle sue rappresentanze all’estero”. “Considero inaccettabile – ha aggiunto il ministro – che qualcuno abbia detto che Vanessa e Greta se la siano cercata”.

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