Il ministro dell'Interno assicura: "Faremo una radiografia dell'Italia che soffre, bisogna intervenire prima"

Matteo Salvini da San Luca (Reggio Calabria) analizza la situazione all'indomani della tragedia di Genova, prossima tappa del suo viaggio. "Non faccio l'ingegnere né faccio processi senza elementi. Ma quel ponte era sotto il controllo di una società privata che guadagna miliardi facendo pagare uno dei pedaggi più cari di Europa. Evidentemente non ha fatto quello che doveva, e non ha speso i soldi che doveva. Quindi revocare queste concessioni, dare le multe più alte possibile e far pagare penalmente e civilmente coloro che hanno questi morti sulla coscienza è il minimo", dice in linea con Toninelli e Di Maio, che hanno invocato le dimissioni dei vertici di Autostrade

"Si stanno cercando altre vittime. Io da Genova a San Luca voglio mandare un segnale di speranza. Dovranno pagarla cara i responsabili, ma io voglio intervenire prima", continua il ministro, tracciando già i prossimi passi dell'esecutivo. "Un governo in carica come il nostro deve fare controlli su tutte altre infrastrutture segnalate a rischio, o troppo vecchie, e nella prossima manovra economica devono essere inseriti tutti i soldi per la messa in sicurezza di questo Paese, a prescindere dalle regole europee". "Quindi – aggiunge – tutti soldi che serviranno per mettere in sicurezza strade, ferrovie, scuole e ospedali dovranno poter essere investiti dai Comuni e dallo Stato a prescindere dai vincoli o dalle regole poste da altri. I soldi nelle casse di molti comuni ci sono, l'assurdo è che nelle casse dei comuni ci sono un sacco di soldi che non possono essere spesi per vincoli esterni che paiono assurdi". Salvini ha spiegato che per il nuovo ponte ci vorranno 80-100 milioni di euro, che non sarà costruito sopra le case di virapidamente a Fillak e che quelle case andranno abbattute: i cittadin sfollati (634 in tutto) "Avranno una nuova abitazione entro la fine dell'anno".

"E' da ieri – spiega Salvini – che ho segnalazioni su internet di ponti, viadotti, fiumi, canali, montagne, argini a rischio o segnalati come a rischio. Quindi, faremo un'enorme radiografia dell'Italia che soffre. Ci sarà una lista, anche qui in Calabria". Ma precisa: "Non occorre solo fare la radiografia, ma serve spendere dei soldi".

 

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