Roma, 18 dic. (LaPresse) – “Questa volta la riforma non poteva che essere forte. Ci siamo trovati a gestire un’emergenza. Procederemo anche sulle casse dei professionisti. Nessuno si illuda che non interverremo”. Lo dice il ministro del Lavoro Elsa Fornero, in un’intervista al Corriere della Sera, annunciando che sono allo studio interventi in materia di previdenza anche per militari, magistrati e per i professionisti. “Lo so che qui dentro c’e’ buona parte della classe dirigente – afferma – ma sicuramente procederemo”. E Fornero spiega perché: “Tutti o quasi questi regimi non sono sostenibili nel lungo periodo”. “La previdenza è stata troppo spesso un ammortizzatore sociale – afferma Fornero – per cui tutte le riorganizzazioni d’impresa sfociano in prepensionamenti”. “E lo Stato – dice- copre questo patto implicito tra aziende e lavoratori anziani a scapito dei giovani. Se vogliamo fare la riforma del ciclo di vita è proprio per rompere questo patto: non ce lo possiamo più permettere”. I più penalizzati da questa situazione, secondo il ministro “sono i giovani e le donne”, “perché la via italiana alla flessibilità ha riguardato solo loro”. Sull’articolo 18, il pensiero di Fornero è che “non ci sono totem”: “e quindi – afferma il ministro – invito i sindacati a fare discussioni intellettualmente oneste e aperte”. “Penso che un ciclo di vita che funziona – dice Fornero – è quello che permette ai giovani di entrare nel mercato del lavoro con un contratto vero, non precario. Ma un contratto che riconosca che sei all’inizio della vita lavorativa e quindi hai bisogno di formazione e dove parti con una retribuzione bassa che poi salirà in relazione alla produttività”. “Insomma, io vedrei bene un contratto unico- conclude – che includa le persone oggi escluse e che però forse non tuteli più al 100% il solito segmento iperprotetto”.

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