L'indagine milanese si affianca a quella di Genova sui 49 milioni che non si troverebbero più nelle casse del Carroccio

Due ore scarse di interrogatorio davanti al gip Giulio Fanales e poi altre quattro ore con il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi. Ha collaborato Luca Sostegni, 62 anni, ritenuto dai magistrati il prestanome del commercialista vicino alla Lega, Michele Scillieri. Assistito dall'avvocato Daniela Pulito dello studio Lepre, ieri il 62enne ha tenuto a “approfondire” tutti i passaggi dell'intricata vicenda societaria che lo vede protagonista. Passaggi che hanno portato all'acquisto del capannone di Cormano da parte della Lombardia Film Commission al prezzo “gonfiato” di 800mila euro. L'indagine milanese si affianca a quella di Genova sui 49 milioni che non si troverebbero più nelle casse del Carroccio e che, per le due procure, potrebbero essere confluiti in una "cassa esterna".

Nelle pagine dei verbali, anche delle ammissione. L'uomo ha spiegato, ad esempio, che quei 50mila mila euro chiesti con insistenza a Scillieri, di cui per gli inquirenti era una "pedina", Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, ex revisori contabili del Carroccio, non erano un'estorsione ma solo un compenso per la sua attività.

Parte della “parcella” di Sostegni, almeno 20 mila euro, sarebbe stata saldata. Difficile capire, però, perché per ottenere gli altri 30mila euro “pattuiti”, l'uomo abbia dovuto tempestare di telefonate i commercialisti di fiducia della Lega. E perché minacciava di raccontare tutto ai giornalisti dell'Espresso e di Report, che già erano sulle tracce dell'affaire. Se i bonifici non fossero arrivati, infatti, Sostegni era pronto ad “innescare una serie di situazioni che non lo so dove si va a finire”, spiegava al telefono con i professionisti a fine maggio, non sapendo di essere intercettato.

Il 62enne, che da due anni abita in Brasile, ha il passaporto carioca ed è stato fermato mentre stava per salire su un aereo diretto dall'altra pare dell'Oceano. Con sé aveva 5mila euro e aveva strappato la promessa di ricevere 1000 euro ogni 20 giorni. Per la difesa, però, Sostegni non voleva fuggire ma solamente “tornare a casa” e per questo l'avvocato Pulito – in attesa di sapere se il gip convaliderà o meno il fermo – ha chiesto che possa lasciare il carcere. Non è escluso, però, che l'interrogatorio di ieri davanti ai pm Fusco e Civardi, per Sostegni sia “solo il primo round”.

Gli aspetti su cui fare luce sono ancora tanti. Le Fiamme Gialle indagano sulla rete di società gestite da Scillieri, che muoveva Sostegni come una “pedina”, e sui beneficiari finali degli 800mila euro usciti dalle casse della Lombardia Film Commission e su altre operazioni sospette. Da chiarire anche "il ruolo" di Francesco Barachetti, titolare della Barachetti service srl. Una ditta che, come emerge dalle indagini, "risulta essere controparte di numerose transazioni finanziarie con la Lega Nord".

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