Roma, 18 nov. (LaPresse) – "La proprietà della Arcelor Mittal oggi era a Roma, questo probabilmente ha fatto superare la difficoltà dell'amministratore delegato che non poteva dirci più di tanto l'altra volta e ha bloccato la procedura di spegnimento dei forni. Quindi avevamo ragione noi a pensare di voler avere un incontro con la proprietà e non con l'ad soltanto. Abbiamo scritto una lettera al presidente del Consiglio per chiedergli di fare in modo di arrivare a quest'incontro, anche per stabilire una serie di condizioni e i termini dell'accordo, che non è stato disatteso né dai lavoratori né dal sindacato", dunque, "bisogna ripristinare le regole che c'erano in quell'accordo per riprodurre le cose che servono a ripartire con la più grande acciaieria d'Europa, di cui non possiamo fare a meno". Lo dice il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, al termine dell'incontro al Quirinale con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, per parlare della crisi dell'ex Ilva. "Ringraziamo per la sensibilità il presidente Mattarella, che ci ha convocato perché ha verificato con noi che ci sono condizioni necessarie, per un Paese che vuole uscire dalla crisi, di avere una manifattura, a partire dall'acciaio, che si produce nel nostro Paese", aggiunge. "Adesso ci aspettiamo che il presidente del Consiglio ci metta in condizione di favorire una ripresa della trattativa in maniera seria con la proprietà di Arcelor Mittal, per fare in modo di rimettere sul tappeto tutte le condizioni precedenti alla diatriba che si è creata e che rischia di far pagare un prezzo importantissimo al nostro Paese", conclude.

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