Milano, 19 feb. (LaPresse) – “Se non voti ti fai del male, se non voti non cambia niente”. È il ritornello della nuova canzone di Adriano Celentano, ‘Ti fai del male’. Una canzone che sembra un inno a Beppe Grillo, che il molleggiato ha pubblicato sul suo sito ilmondodiadriano.it. Tutto contenuto in una critica alla politica, “loro promettono solo bugie e ormai la politica è come lo sport, facciamo il tifo per chi ci tradisce”, e un invito a votare per “un’onda nuova che è partita dal niente e come una valanga sta avanzando come un ciclone per abbattere il marcio della nazione”.

Ecco il testo integrale del brano:

“Se non voti ti fai del male, Eh mi vuoi dire per quale partito io dovrei votare. Loro promettono solo bugie e ormai la politica è come lo sport facciamo il tifo per chi ci tradisce. Se non voti ti fai del male, non più male di quei governi che abbandonano le donne. Sono più di cento in un anno le donne che muoiono assassinate da quei mariti e padri pazzi di gelosia, merde senza un filo di dignità. E poi c’è anche il Molise che stanno uccidendo bombardato come un gruviera da quei fantasmi eolici che muovono il vento e se ne va un altro pezzo d’Italia. È la fine dei paesaggi, ma pare che ancora non basterà per distruggerlo del tutto. Il tanto ambito federalismo altre eliche sulle pale farà girar”.

“Certo non si può dire che i tempi non siano confusi e mentre il pastore per salvare il suo gregge scuote la terra degli scandali riemergono purtroppo parole pericolose, parole come condono tombale. E da qui si intuisce chiaramente che i politici sono lontani anni luce dal capire quali siano davvero i motivi di questa crisi. Eppure ci camminano sopra. L’Italia è ormai ridotta ad una lastra di cemento, pari ad una coltre funebre sulla quale si annidano le pericolose polveri sottili della corruzione”.

“E quindi cosa facciamo? Non c’è altro mezzo per risolvere la crisi, dobbiamo cancellare tutto ciò che ci rattrista, stracciare il brutto dell’Italia come si straccerebbe una lettera scritta da uomini bugiardi e piena di errori, ma soprattutto piena di inganni. Quindi non ci rimane che riscrivere la storia del nostro Paese e rifarlo da capo, cioè ricostruirlo da capo, ricostruirlo fisicamente… da capo. Se non voti non cambia niente se non voti ritornano ancora. Se non voti ti fai del male più male di così ci stanno rubando il mondo”.

“Però si dice in giro che fra i partiti c’è un’onda nuova che è partita dal niente e come una valanga sta avanzando come un ciclone per abbattere il marcio della nazione. Se non voti ti fai del male fino a quando il Comune di Venezia non fermerà quei mostri che galleggiano giganteschi, orribili navi che sembrano palazzi che devastano la laguna, ma i politici non si accorgono che quando la bellezza morirà loro saranno i primi a sprofondare”.

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