Votati i primi sei articoli alla Camera. Mercoledì il voto finale

Alla Camera sono stati votati i primi sei articoli e Matteo Salvini è certo: la riforma della Legittima Difesa avrà l'ok definitivo entro mercoledì. Nessun emendamento è stato infatti presentato dalle forze di maggioranza alla nuova norma che renderà la difesa "sempre" legittima qualora ci si trovi "in uno stato di grave turbamento". Verranno introdotte pene più severe per tutti quei reati che minano la sicurezza della persona come furto, rapina e violazione di domicilio. Insomma un cambiamento drastico e per questo i detrattori della riforma (ad esempio l'Associazione Nazionale magistrati) vedono una preoccupante deriva giustizialista, nonostante dalla Lega giungano rassicurazioni sull'esclusione di ogni rischio 'far west'.

Nonostante all'interno del Movimento non manchino perplessità e malumori, neanche i Cinque Stelle hanno presentato emendamenti. Tra i banchi del Movimento si contano assenze importanti. Alle prime votazioni mancavano all'appello 32 deputati, quelli più a 'sinistra' tra cui Valentina Corneli, Yana Ehm, Riccardo Ricciardi, Doriana Sarli e Gilda Sportiello. Nei mesi scorsi nessuno di loro ha nascosto dissenso nei confronti del provvedimento. La riforma, come già avvenuto nel passaggio al Senato, dovrebbe incassare i voti anche di Forza Italia e Fratelli d'Italia. In un'Aula stracolma, il dibattito si accende tra il Pd e Forza Italia, come ai vecchi tempi. Il Partito democratico parla di legge "pericolosa, perché sovverte i valori costituzionali e propone un'idea arcaica di giustizia che diventa vendetta privata". Forza Italia canta vittoria: finalmente, dicono, una vera legge di centrodestra.

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