Roma, 23 set. (LaPresse) – “Come mai l’artefice di queste manovre, che ha tenuto in mano le leve della finanza pubblica e dell’economia, per gran parte degli anni 2000, non ha distribuito il rigore lungo il corso del decennio, rendendolo più sopportabile?”. Questo l’interrogativo di Raffaele Lauro, senatore Pdl, membro della commissione affari costituzionali del Senato, contenuto in un documento economico-finanziario, dal titolo ‘Note critiche sulla manovra di ferragosto. A quando le riforme strutturali?’, inviato a tutti i senatori e a tutti i deputati. “Ora che i nodi sono venuti al pettine – ha aggiunto Lauro – appare chiaro, anche ai miopi cantori di Tremonti, quanto fosse abusato il mito (falso) di salvatore dell’economia nazionale”.

“Nessun ministro dell’economia, nella storia della Repubblica – aggiunge Lauro – ha avuto a disposizione una tale concentrazione di potere decisionale e tanto tempo per imporre e realizzare quelle riforme strutturali, vitali al nostro Paese, per la competizione sul mercato globale e nella società del rischio. Mi auguro che sia un altro ministro a guidare i tentativi di ripresa e di sviluppo, annunziati da Berlusconi”.

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