Salvini: serve condono fiscale e edilizio. Meloni: subito 1000 euro sui conti correnti degli italiani 

 Oggi l'incontro a  Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte  e i leader del centrodestra. Matteo Salvini preannuncia battaglia. Il leader della Lega chiede "un patto sociale da 200 miliardi di euro" all'interno del quale prevedere "una pace fiscale ed edilizia".
"Siamo in guerra? Bisognerà ripartire in nome della massima libertà", annuncia. Il segretario del Carroccio pensa anche all'emissione straordinaria di buoni del Tesoro "destinati agli italiani con delle fiscalità vantaggiose, con aiuti per chi sottoscriverà questi titoli di guerra. Preferisco indebitarmi con gli italiani, mettendo a garanzia la Bce", sottolinea. Quanto al dopo emergenza, e alla possibilità di un Governo di unità nazionale, Salvini ribadisce: "Non pretendiamo Governi o poltrone, ma per ripartire servirà tutta Italia". Anche Giorgia Meloni ha già pronte le priorità di FdI da consegnare a Conte (già anticipate via mail) nella sala verde di palazzo Chigi. E' "già scritta e articolata" , assicura, la proposta "per accreditare immediatamente sul conto corrente di chi ne fa richiesta 1000 euro. Esattamente come lo Stato, con un click, ti preleva i soldi quando non hai pagato una multa o ti blocca il conto corrente se hai una azienda che non è considerata in regola, lo Stato con un click può mettere i soldi sul tuo conto corrente. Speriamo che qualcuno ci risponda". "L'unica soluzione alla ripresa è uno shock fiscale, lo diremo domani al Presidente del Consiglio Conte".gli fa eco Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, che domani siederà al tavolo delegato da Silvio Berlusconi. Insieme, Governo e opposizioni dovranno definire il perimetro del decreto aprile, che vale circa 30 miliardi. In attesa di nuove risposte dall'Ue.

 Il count down dei quindici giorni di tempo che i leader europei si sono dati per trovare un accordo sulla risposta economica dell'Ue alla crisi post Coronavirus scorre inesorabile e Giuseppe Conte si rivolge direttamente ai cittadini tedeschi: "Noi non stiamo scrivendo una pagina di un manuale di economia. Stiamo scrivendo una pagina di un libro di storia".  L'occasione è un'intervista rilasciata alla tv Ard, nella quale il premier ribadisce come il nemico "invisibile" sia "comune". Questa, sottolinea, "è un'emergenza che riguarda tutti, di cui nessun singolo paese è responsabile". Quindi, o l'Europa sarà "coesa, vigorosa, coordinata" o "non sarà competitiva nel mondo".

 Il presidente del Consiglio insiste sulla 'tenuta' dei conti italiani e torna a chiedere l'emissione dei cosiddetti Covid-bond, come già fatto nel corso dell'ultimo Consiglio europeo in videoconferenza. Non si tratta, sottolinea, di rendere comunitari i debiti dei singoli Paesi: "Non significa che i cittadini tedeschi dovranno pagare anche solo un euro di debito italiano. Significa solo che agiremo insieme per ottenere migliori condizioni economiche, di cui tutti beneficiano", ribadisce.

 Comune, è convinto il premier, è anche la battaglia sanitaria. Se anche solo un 'avamposto' si tirasse indietro, è il ragionamento, la battaglia di tutti potrebbe essere messa in pericolo. Avanti, dunque, con le misure messe in campo per evitare la diffusione del virus. Il dpcm che prorogherà il lockdown "almeno fino a Pasqua", come anticipato dal ministro della Salute Roberto Speranza, è in dirittura d'arrivo. La riunione del Consiglio dei ministri, poi, potrebbe tenersi nella giornata di giovedì.

 

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