Taranto, 10 gen. (LaPresse) – Con poco meno di un’ora di ritardo ha preso il via il processo, davanti alla Corte d’Assise a Taranto, per l’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010. Presente al dibattimento la famiglia di Sarah, la mamma Concetta Serrano, il padre Giacomo Scazzi e il fratello Claudio. In aula anche Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, accusate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere, oltre a Michele Misseri, imputato di concorso in soppressione di cadavere. Il comune di Avetrana ha chiesto di costituirsi parte civile. In aula è presente anche il sindaco di Avetrana, Mario De Marco, che ha preso la parola a nome dell’amministrazione comunale.

L’avvocato di Sabrina Misseri, Nicola Marseglia, ha negato il consenso alle riprese televisive del processo, come richiesto dalla sua assistita. “La presenza costante e incombente delle riprese televisive credo possa nuocere al processo”, ha affermato il legale. Per Marseglia, invece, c’è consenso alle riprese radiofoniche. Oltre a quella di Sabrina, anche la difesa di Cosima Serrano si oppone alle riprese televisive.

La corte ha autorizzato la troupe del programma di Rai 3 ‘Un giorno in pretura’ ad effettuare le riprese televisive del processo ma senza inquadrare gli imputati che non lo hanno autorizzato, Sabrina Misseri, Cosima Serrano, Carmine Misseri, Antonio Colazzo, Cosima Prudenzano, nonchè consulenti e testimoni che non lo autorizzino. Le immagini, che saranno girate con non più di tre telecamere, saranno fornite alla sala stampa del tribunale e alle altre emittenti che ne fanno richiesta. Le immagini in ogni caso non andranno in diretta: i giudici hanno stabilito che potranno essere trasmesse solo dopo la sentenza. Esclusa la presenza dei fotografi.

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