Milano, 13 nov. (LaPresse) – “Siamo di fronte a una legge con cinque rilievi di incostituzionalità vinti grazie alla testardaggine di alcune coppie che sono arrivate fino in corte costituzionale assistite dall’associazione Luca Coscioni e da Filomena Gallo. Una legge che ha cinque rilievi di incostituzionalità ci dice che probabile il parlamento che nel 2005 l’ha votata era un po’ fuori fase”. Lo ha detto l’ex ministra degli Esteri Emma Bonino in merito alla legge 40 che regola in Italia la fecondazione assistita che, secondo la Bonino, “si è tradotta in un’angheria ideologica per migliaia di coppie, un’angheria emotiva e finanziaria, una specie di tassa nascosta” che costringe le coppie che vogliono avere un figlio ad “andare in Romania piuttosto che in Spagna con le pressioni emotive e finanziarie” che questo comporta.

“E’ la stessa cosa che succede adesso con l’eutanasia – osserva l’ex ministra – chi ha i soldi va in Svizzera, chi no si arrangia in ospedale. È una strada lunga”, ha spiegato Emma Bonino anche perché “questo è un paese che sui diritti civili dorme il sonno degli ingiusti da almeno un decennio, ma sono molto orgogliosa di far parte di una famiglia radicale che su questo non si è mai arresa, che si tratti dei diritti civili nel nostro paese piuttosto che nel mondo”.

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