Milano, 9 dic. (LaPresse) – “Pensavamo che fosse doveroso un comportamento siffatto”. Con queste parole Silvio Berlusconi ha messo in chiaro che non si aspettava nient’altro che l’annuncio di dimissioni dal premier Mario Monti, dopo il ritiro dell’appoggio da parte del Pdl. Parlando con i cronisti al termine di una cena in pizzeria che si era concesso dopo un vertice del Pdl nel pomeriggio a casa propria a Milano, ha spiegato: “Alfano era stato molto preciso, ritenevamo fosse dovere del premier fare le dichiarazioni che ha fatto”. “La strana maggioranza, così come viene chiamata – ha sottolineato – era venuta meno”. “Non si può continuare – ha aggiunto – con queste politiche germano-centriche in ossequio all’Europa”.

“SONO IL CONDUCATOR DEGLI ITALIANI”. Berlusconi ha iniziato ufficialmente la sua campagna elettorale: “Credo che sarebbe stata una mia mancanza di responsabilità se non mi fossi riproposto, con grande sacrificio personale”. E ha aggiunto: “Ho alle spalle quasi 20 anni di leadership, 10 anni di governo e una carriera imprenditoriale che mi porta ad essere considerato dagli italiani un conducator di cui fidarsi”. ‘Conducator’, è la definizione Wikipedia, è un termine della lingua rumena, genericamente traducibile come ‘guida’, usato da Nicolae Ceausescu e rappresenta l’equivalente romeno dell’italiano duce, del tedesco fuhrer e dello spagnolo caudillo.

L’ALLEANZA CON LA LEGA, PDL PRONTO A CEDERE LA LOMBARDIA. Dopo di che ha aperto all’ipotesi di una Lombardia guidata dal segretario della Lega Roberto Maroni, in cambio di una alleanza nazionale che rimetta il centrodestra nelle condizioni di poter vincere alle prossime elezioni politiche. “Ho sentito poco fa al telefono l’onorevole Bossi – ha detto – e ho parlato ieri o l’altro ieri con il segretario Maroni. Stiamo cercando di risolvere il problema dell’alleanza in Lombardia ma il problema discende dall’accordo formale e solenne che dovremo firmare per l’alleanza del Paese”. “Proponiamo alla Lega – ha continuato – una alleanza basata su punti di governo condivisi. Conosciamo bene le loro posizioni, sono stati nostri alleati per quasi 10 anni, non vedo possibilità di contrasti”. D’altra parte, ha aggiunto, “con la Lega non è mai venuta meno l’alleanza”. “Abbiamo deciso – ha aggiunto – di sederci a un tavolo con la Lega e di partire dall’alleanza nazionale e di scendere, positivamente per loro, all’alleanza in Lombardia”. “Un ticket Gelmini-Maroni – ha concluso – potrebbe essere il punto di arrivo del ragionamento”.

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