Saint Vincent (Aosta), 12 ott. (LaPresse) – “Se i moderati si uniranno, saranno di nuovo la maggioranza del Paese e vinceranno le elezioni; se invece andranno divisi al voto, l’antipolitica potrà pescare tra i delusi, e la maggioranza andrebbe alla sinistra. Con la sinistra al potere, gli italiani avrebbero ancora più tasse e meno lavoro, avrebbero la patrimoniale e lo Stato di polizia fiscale, non ci sarebbe alcuna ripresa, e ci troveremmo tutti più impoveriti, vittime di un circolo vizioso che si può riassumere cosi: più tasse, meno consumi, meno produzione da parte delle imprese, più licenziamenti, meno reddito, più povertà”. Lo ha scritto Silvio Berlusconi a Gianfranco Rotondi in occasione della convention dei democristiani nel Pdl a Saint Vincent.

“Noi vogliamo invece – ha proseguito Berlusconi nella sua lettera – mettere in campo un programma di sostegno alle imprese e alle famiglie e di sviluppo del lavoro. Per riuscirci dovremo non solo rinnovare, ma rifondare l’area politica dei moderati e dei riformatori, un deciso rinnovamento morale per tornare alla politica come servizio, come vocazione, e non come strumento di mera affermazione personale”.

“Non mi stancherò di ripeterlo – ha ancora scritto Berlusconi – serve una modifica dell’architettura istituzionale dello Stato. Parlo di un radicale ammodernamento della Costituzione per dare poteri effettivi al premier, consentendogli di fare il suo mestiere, e cioè di decidere la sorte della sua compagine governativa (penso ad esempio alla sfiducia individuale) e di governare anche con l’uso dei decreti legge. Parlo della modifica del bicameralismo perfetto e dell’elezione diretta del presidente della Repubblica. Parlo di nuove norme per recuperare lo spirito della Costituente e riportare la Corte Costituzionale ad una istituzione di garanzia al di sopra delle parti, e non uno strumento di lotta politica. Spetta a noi difendere la libertà, ripristinare la democrazia e sconfiggere la sinistra. Insieme, sono convinto che ce la faremo”.

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