Brescia, 11 mag. (LaPresse) – “Chi non salta comunista è”. Questo è stato uno dei tanti cori che hanno interrotto Silvio Berlusconi durante il suo comizio a Brescia. Il leader del Pdl ha risposto alla folla dicendo: “Io non posso saltare perché ci siamo al governo insieme”. “Io sono qui. Io sono qui. Io sono qui. E resto qui più determinato e convinto di prima – ha sottolineato con forza Berlusconi durante il suo discorso, organizzato per protestare contro la sentenza di condanna nel processo sui diritti tv Mediaset – E da qui, dopo un’altra settimana di assedio e violenza vi dico: se qualcuno pensava di scoraggiarmi si è sbagliato di grosso. Se qualcuno pensava di spaventarmi o di intimirmi e intivimidirvi si è sbagliato di grosso e resterà deluso”.

“Mi hanno fermato tre preoccupazioni – ha detto Berlusconi – La prima: l’urgenza di lottare a fondo per uscire dalla recessione e dalla crisi per tornare alla crescita. Ogni famiglia che perde il posto di lavoro per me rappresenta un dolore”. “La seconda preoccupazione che mi ha fermato – ha proseguito – era l’andamento negativo dei sondaggi per il nostro movimento con il rischio che il potere finisse tutto nelle mani della sinistra e nella sua parte estrema, che non è cambiata e che non può governare”.

La terza preoccupazione di Silvio Berlusconi quando doveva scegliere se tornare in campo o meno era “lo stato della nostra giustizia, che non riconosce l’imparzialità dei giudici, che interviene nella vita politica e che vuole eliminarmi perché mi considera l’unico ostacolo fra la sinistra e il potere”. Secondo Berlusconi, da tutto ciò, ne è derivata “una democrazia malata. Quindi sono ancora qui in prima linea e per questo ho lavorato per far nascere questo governo di coalizione”. Proprio ai magistrati politicizzati Berlusconi ha voluto lanciare un messaggio chiaro: “Potete farmi di tutto, ma c’è una cosa che non potrete impedire mai, mai, mai: non potrete mai impedire a molti milioni di italiani di volermi alla testa del Pdl. Non potete impedirmi di essere il leader del Pdl finchè molti milioni di italiani lo vorranno”.

“Dopo l’assurdo atto giudiziario che ho dovuto subire questa settimana . ha detto ancora il Cavaliere -, molti mi hanno chiesto di fare qualcosa. Molti però temevano che potessi reagire facendo un fallo di reazione, come si dice nel calcio. Tu mi dai un calcio e io te ne do uno più forte. Ma anche in questo caso si sono sbagliati. Noi continuiamo a sostenere questo governo”.

Il Pd si è convinto a fare l’accordo col Pdl tardi, solo “dopo aver rincorso Grillo”, dice Berlusconi durante il discorso alla piazza. Al nome del leader del Movimento 5 Stelle fischi e urla dalla folla interrompono l’ex premier per un minuto. Lui fissa la piazza e quando il rumore scema riprende: “Ho detto Grillo”. E la folla esplode in altri cori contro l’ex comico genovese. Lui fissa la piazza soddisfatto con gli occhi semichiusi, la luce delle pupille spunta solo da una piccola fessura tra le palpebre.

“Mi sono commosso quando ho rivisto le immagini di Enzo Tortora che disse ai giudici: ‘Io sono innocente, spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi’. Ed è questo lo spirito di tanti italiani che entrano ogni giorno nel tritacarne della giustizia”, ha anche detto Berlòusconi in piazza Duomo.

Al termine del suo intervento il Cavaliere ha salutato la folla confessando di essere “sopraffatto dalla commozione”. Alcuni dei sostenitori presenti in piazza hanno salutato il loro leader gridando “Forza Silvio sei tutti noi”.

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