Roma, 12 nov. (LaPresse) – “E` con estremo favore che partecipiamo alla iniziativa di ricognizione e consultazione con le parti sociali e istituzionali avviata dai Ministeri Ambiente e Agricoltura rispetto al problema della presenza imponente ed ormai incontrollata di cinghiali, che causa danni alle colture e che sta comportando anche un rischio crescente per la pubblica incolumita`”. Così i sindaci di Siena, Bruno Valentini, Presidente della Commissione Ambiente Territorio e Protezione Civile dell`Anci e di Pavia, Massimo Depaoli, Coordinatore nazionale Anci Aree Naturali Protette, a seguito dell`incontro svolto con il viceministro delle Politiche Agricole Andrea Olivero e il Sottosegretario all`Ambiente Barbara Degani.

“E` evidente che ormai non e` piu` rinviabile un`azione coordinata a livello nazionale – spiega Valentini – non possiamo affidarci alla buona volonta` delle Regioni, che in alcuni casi stanno lavorando bene, come in Toscana, dove si sta portando avanti un testo di riforma della norma regionale e dei regolamenti venatori utile per un`efficace politica di contenimento degli ungulati. Il fenomeno non ha infatti solamente un alto costo pagato in vite umane ma anche una ricaduta economica. Solo per fare un esempio, ogni grappolo d’uva di Brunello di Montalcino danneggiato dai cinghiali produce una perdita superiore ad un euro, che significa oltre cinquantamila euro per ettaro”. “I primi provvedimenti che ci attendiamo dopo questo confronto con il Governo – aggiunge Valentini – sono delle norme da inserire nella Legge di stabilita` che almeno consentano di definire compiti e organici della polizia con competenza ambientale per far fronte alle carenze esistenti. Occorrerebbero sanzioni amministrative con specifiche sanzioni accessorie, che colpiscano anche i comportamenti dei singoli, dato che oggi le sanzioni penali previste dalla legge 157 sulla caccia sono di difficile applicazione e non rappresentano un deterrente”. “L`opinione pubblica, come e` gia` emerso anche dalle consultazioni svolte in sede parlamentare, – segnala Depaoli – e` ormai pronta per un ragionamento complessivo di revisione delle norme della caccia basato su un approccio scientifico, utile a controllare la crescita delle specie che creano problemi di convivenza con cittadini e territori, ponendo riparo ad una mancata o inefficace gestione faunistico-venatoria”.

“I Sindaci – concludono i due esponenti Anci – hanno pressioni continue da parte di cittadini, cacciatori e agricoltori, che legittimamente attendono adeguate risposte. Per questo chiederemo di istituire un vero e proprio tavolo di lavoro Governo/Regioni/Enti locali nella sede propria della Conferenza Unificata, dove individuare nei tempi piu` brevi un coerente percorso amministrativo, a partire da un regolamento nazionale di indirizzo, oltre a proposte di modifica normativa, che garantiscano il rapido contenimento del fenomeno”.

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