Costi e bozze di copertura per i propri cavalli di battaglia, ma anche proposte sui temi in comune con il Carroccio

Il tempo stringe e le cose da fare sono tante. La delegazione di 'tecnici' del Movimento 5 Stelle è al lavoro senza soste per arrivare al nuovo appuntamento di oggi pomeriggio, a Milano, con la pattuglia leghista, già con un piano di lavoro sviluppato e "inattaccabile", come spiega off the record un parlamentare Cinquestelle di peso.

In base agli accordi presi nella riunione di giovedì, infatti, i pentastellati, oltre a portare soluzioni definite, con tanto di calcolo dei costi e bozze di copertura, sui propri cavalli di battaglia (reddito di cittadinanza, conflitto di interessi e legge anticorruzione), hanno anche il compito di elaborare proposte su quei temi in comune con il Carroccio e presentati nei rispettivi programmi alle elezioni del 4 marzo scorso. Entrambi, ad esempio, hanno promesso la riduzione della pressione fiscale, dunque la squadra Cinquestelle può dire la sua sullo sviluppo della flat tax.

Anche sul reddito di cittadinanza lo staff del Movimento dovrà portare un quadro di lavoro completo, con cifre e coperture. A quanto si apprende, il Rei varato dal governo Gentiloni non viene considerato una base di partenza sufficiente, anche se la dotazione del fondo può essere migrato sul nuovo provvedimento e rimpinguato con nuove risorse economiche. Il nodo centrale resta la riforma dei centri per l'impiego, a cui va legato il sostegno al reddito per chi oggi non percepisce entrate o è al di sotto della soglia di povertà. Una fonte infatti spiega che "il reddito di inclusione non prevede alcuna forma di reinserimento nel mercato del lavoro", ragione per la quale va cambiata: "Quello è assistenzialismo puro, noi vogliamo fare altro".
 

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