Mattarella sottolinea: "L'Italia nel suo complesso è molto migliore di come noi stessi a volte la dipingiamo"

Coccarde, bandiere e frecce tricolori. La storica Lancia Flaminia, utilizzata per la prima volta nel 1961, che attraversa via dei Fori Imperiali scortata dai corazzieri a cavallo in uniforme d'onore e accompagna il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Difesa Roberta Pinotti al palco d'onore. Matteo Renzi e Pietro Grasso che stringono mani, concedono  diversi selfie ai cittadini presenti e rinnovano l'ormai tradizionale appuntamento per un caffè insieme in un bar di fronte al Vittoriano ("quest'anno però pago io", scherza il premier). L'esercito dei sindaci d'Italia che per la prima volta, in uniforme classica con la fascia tricolore, 'marcia' dal Colosseo a piazza Venezia, simbolo di un 2 giugno che sia la festa di tutti gli italiani.

Gli applausi di  cordoglio in memoria di Silvio Mirarchi, il carabiniere ucciso ieri a Marsala, di gioia e speranza per il rientro in Italia di Salvatore Girone, di gratitudine ai volontari della Croce rossa e ai ragazzi del servizio civile. A Roma va in scena la festa della Repubblica, la #festaditutti (questo uno degli hashtag scelti per l'occasione). Oggi "è la festa della libertà di scelta, è la festa che riunisce tutti gli italiani", sottolinea Mattarella che ricorda l'introduzione dell'autentico suffragio universale il 2 giugno del 1946: "fece compiere il salto di qualità all'Italia". Il Capo dello Stato incoraggia il Paese.

In questo primo anno e mezzo da presidente, spiega Mattarella, "i miei incontri al Quirinale o in giro per il Paese hanno confermato una mia sensazione consolidata: l'Italia nel suo complesso – sottolinea – è molto migliore di come noi stessi a volte la dipingiamo". Matteo Renzi condivide ogni parola del Capo dello Stato. Il premier saluta e augura "buona festa" a tutti i militari che incontra nel corso della passerella che si concede lungo via dei Fori imperiali con Grasso. "Presidente, salvi la nostra amata patria", lo incoraggia un militare di Livorno. "Sarà fatto", la risposta. 

La pioggia risparmia le circa 3600 persone, tra militari e civili, sfilano sotto gli occhi di Mattarella, Renzi e le più alte cariche istituzionali del Paese. Arriva solo alla fine della parata,  dopo il passaggio della fanfara dei carabinieri a cavallo e delle pattuglie acrobatiche delle frecce tricolori, ma Mattarella non si lascia intimorire e sceglie di tornare al Colle con la Flaminia, senza tirar su la capotte. Tanti i cittadini che applaudono donne e uomini di esercito, marina militare, aeronautica, carabinieri e i Corpi militari, ausiliari e armati dello Stato.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata