Ora sarà necessario un nuovo passaggio davanti alla Consulta per la questione legata all'ammissibilità
Anche dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ne ha ritenuto illegittime alcune parti, resta in piedi il referendum per l’abrogazione dell’intera legge sull’autonomia differenziata. I giudici dell’ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione hanno ritenuto legittima la richiesta di abrogare la riforma in toto: prima di indire la consultazione, però, sarà necessario un altro passaggio davanti ai giudici della Consulta per la questione legata all’ammissibilità.
Schlein: “Ora governo si fermi”
“Noi crediamo molto in questa battaglia, crediamo pure che dopo la pronuncia della Corte Costituzionale che ha letteralmente smontato l’autonomia differenziata, bisognerebbe che il governo si fermasse. Anzitutto che fermasse i negoziati sulle intese e anche che abrogasse questo testo. È l’unico modo in cui recuperare un po’ di credibilità dopo lo strafalcione che ha fatto presentando una riforma che la Corte ha sostanzialmente smantellato. Noi andremo avanti in questa battaglia“, ha commentato la segretaria del Pd Elly Schlein, parlando con i cronisti in piazza Montecitorio a Roma.
Conte: “Continuiamo battaglia, chi vuole la secessione si fermi”
“Prima l’abbiamo demolita con i ricorsi alla Corte Costituzionale, ora registriamo un altro passo in avanti verso il referendum contro lo scellerato progetto dell’Autonomia differenziata che spacca l’Italia“, ha detto sui social il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “La Cassazione ci ha dato ragione, riconoscendo come legittimo il quesito referendario per cancellare quel poco che rimane del progetto di Meloni, Salvini e Tajani! Continuiamo in tutte le forme la nostra battaglia contro una scelta che cancella diritti e servizi per tantissimi italiani. L’Italia è una, indivisibile, chi vuole la secessione se ne faccia una ragione e si fermi!“.
Bonelli (Avs): “Disfatta leghista”
“La Cassazione ha dichiarato legittima la richiesta di referendum per l’abrogazione totale della legge Calderoli. È una decisione importante contro una legge che aumenta le disuguaglianze tra i territori e indebolisce l’unità nazionale. Settori come sanità, scuola e infrastrutture non possono essere frammentati. La Corte Costituzionale, con la sua sentenza, aveva già demolito sostanzialmente la legge Calderoli sull’Autonomia differenziata, andando oltre le aspettative. La sua pronuncia ha chiarito che materie fondamentali come ambiente, energia, trasporti e commercio estero non possono essere trasferite alle regioni, riconoscendole come competenze centrali dello Stato. Ora la Cassazione ribadisce che il quesito sull’abrogazione totale deve andare avanti, nonostante i tentativi del governo di fermarlo”, ha commentato con una nota il deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli. “Questa è la disfatta dell’Autonomia differenziata leghista e del mercimonio politico tra Meloni e Salvini. L’Autonomia differenziata non può essere uno scambio politico per altre riforme come il premierato. Questa legge non serve al Paese, ma solo a portare avanti interessi di parte, a discapito dell’unità e dell’uguaglianza tra i cittadini. Il referendum è una grande occasione per fermare questa deriva e permettere ai cittadini di esprimersi su una riforma sbagliata. L’Italia non si divide“, ha aggiunto.
Zaia: Referendum? Opposizione dovrà trovare voti
“Stavo leggendo che la Cassazione ha dato l’ok al referendum abrogativo per la legge Calderoli. Non esultate? Male”, ha detto con il sorriso il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervenendo in Consiglio regionale. Poi ha aggiunto rivolto alle opposizioni: “Sull’autonomia c’è una novità: sembra che ci sia il referendum. Voi avete una cosa in più, dovete trovare i voti“.
Zaia: “Noi andiamo avanti con tavoli trattativa”
Sull’autonomia – ha sottolineato Zaia – “noi andiamo avanti con i tavoli della trattativa e per redigere le bozze rispetto alle materie che sono previste in Costituzione, iniziando dalle materie non Lep. La Corte costituzionale parla dei Lep, perché questo governo ha introdotto i Lep: dice che se li calcolate, non fatelo con dei Dpcm ma fatelo direttamente in Parlamento. Voglio rassicurare che noi andiamo avanti. Il Veneto è” capofila, “coordina le Regioni Lombardia, Liguria e Piemonte anche su questo fronte”.
Zaia: “Chi ci crede non deve andare a votare al referendum”
“In caso di referendum, io penso che sia fondamentale che chi crede nell’autonomia non deve andare a votare. Mi sembra logico, visto e considerato che questo è un referendum con quorum e, quindi, evita magari di portare al quorum a chi non va a votare”, ha poi aggiunto Zaia a margine del consiglio regionale. A chi gli chiedeva se la partita si giocherà su questo punto, ha risposto: “Sì. Prima di giocarci questa partita, dobbiamo attendere con ossequioso rispetto la definizione della Corte costituzionale che è importante e che avverrà intorno al 20 gennaio”.
A. Fontana: “Da Cassazione piena conferma legittimità legge Calderoli”
“L’ordinanza della Cassazione che conferma la legittimità del referendum sulla legge Calderoli dimostra incontrovertibilmente un fatto: contrariamente a quanto si sono affrettati a riportare i commentatori partigiani, ovvero i tradizionali nemici della modernizzazione del Paese, la legge Calderoli evidentemente non è stata affatto ‘demolita’ né ‘stravolta’ dalla Corte costituzionale nella sua recente sentenza. Perché se così fosse stato questa ordinanza non avrebbe confermato il referendum“, ha invece affermato il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo aver appreso la notizia dell’ok della Cassazione alla consultazione popolare e “in attesa di conoscerne le motivazioni”. Aggiunge Fontana: “Secondo una consolidata giurisprudenza costituzionale, infatti, il quesito referendario può essere confermato dalla Cassazione solo se i principi ispiratori della disciplina sono rimasti integri. Il che evidentemente contrasta con la tesi della ‘demolizione'”.
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