Il viceministro risponde al commissario europeo Reynders in un'intervista al quotidiano 'Il dubbio'

Il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto rassicura l’Unione Europea: l’abolizione del reato di abuso d’ufficio non porterà a un passo indietro dell’Italia nella lotta alla corruzione. Sisto lo ha dichiarato in un’intervista al quotidiano ‘Il dubbio’, rispondendo ai dubbi formulati dal commissario Ue Didier Reynders. “Nella lotta contro la corruzione non cambia assolutamente nulla“, ha detto il viceministro, aggiungendo: “La scelta del ministero e del governo è stata ponderata e lungamente. I numeri sull’abuso d’ufficio dimostrano che nel nostro Paese è una norma che, con oltre il 93 per cento di assoluzioni favorevoli agli indagati, provoca solo danni agli amministratori. Il primo danno, diretto, è nei confronti di chi è costretto a essere iscritto inutilmente nei registri della procura, spesso per anni, per essere poi prosciolto; e nel frattempo subisce le conseguenze del processo mediatico. Il secondo effetto può definirsi indiretto: il pubblico amministratore è affetto alla ‘paura dell’atto lecito’, che paralizza le procedure amministrative”. Tra i temi trattati nell’intervista, inoltre, anche le intercettazioni telefoniche, su cui Sisto ha messo in chiaro: “Sono uno strumento di indagine ineliminabile. Il ministro Nordio intende però evitare che diventino una consuetudine senza il doveroso bilanciamento con la presunzione di non colpevolezza e il diritto alla riservatezza”. 

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