Così il sindaco di Milano sulla vicenda che riguarda il famoso giornalista. "Sono disposto a qualsiasi discussione sul tema"
(LaPresse) Beppe Sala torna sulla questione che riguarda Indro Montanelli dopo che la sua statua è stata nuovamente imbrattata. "Ho rivisto più volte quel video in cui lui confessa quello che è successo in Africa, e non posso che confessare a mia volta il mio disorientamento rispetto alla leggerezza con cui Indro Montanelli confessa un comportamento del genere. Però Montanelli è stato di più: è stato un grande giornalista, soprattutto un giornalista che si è battuto per la libertà di stampa, un giornalista indipendente. Forse per tutti questi motivi è stato gambizzato", ha spiegato il sindaco di Milano su Facebook. "Ora io invito tutti noi – ha aggiunto nel consueto messaggio alla città – a riflettere su due questioni. La prima domanda che mi faccio e vi faccio è: cosa chiediamo a personaggi che vogliamo ricordare con una statua, una lapide, col nome di una via o di una piazza, o di un giardino. Chiediamo una vita senza macchia? Una vita in cui tutto è stato estremamente giusto? Impossibile. Ne rimarrebbero pochi da ricordare. E la seconda domanda: ma noi, quando giudichiamo le nostre vite, possiamo dire che la nostra vita è senza macchie, senza cose che non rifaremmo? Io metto le mani avanti: la mia vita no. Ho fatto errori, cose che vorrei non aver fatto. Ma le vite vanno giudicate nella loro complessità. Per tutti questi motivi io penso che la statua debba rimanere lì. Ma sono disponibile a qualunque confronto sul tema del razzismo e sul tema Montanelli".
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