Il vicepremier spiega che il risparmio, tra Camera e Senato sarà di circa 280 milioni a legislatura

Luigi Di Maio incassa una vittoria importante in una delle battaglie storiche del M5S. La Corte di Cassazione, infatti, boccia il ricorso contro il taglio ai vitalizi degli ex parlamentari perché "sui vitalizi e sulle indennità parlamentari decidono solo gli organi dell'autodichia, a garanzia dell'autonomia del Parlamento". Musica per le orecchie del capo politico del M5S, che fra le battute preferite nei suoi comizi elettorali ha proprio quella della telefonata da fare all'ex parlamentare democristiano Paolo Cirino Pomicino per chiedergli quanto sta prendendo di vitalizio. Il vicepremier spiega che il risparmio, tra Camera e Senato sarà di circa 280 milioni a legislatura. "Soldi che invece di finire nelle tasche di pochi privilegiati potranno essere usati a favore degli italiani", dichiara soddisfatto.

Ma è tutto il M5S a cantare vittoria. "Chi ancora vuole difendere gli insopportabili privilegi deve fare i conti con il cambiamento ormai inarrestabile. E' una conquista dei cittadini italiani", gioisce il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta Riccardo Fraccaro. "Ci dicevano che sarebbe stato impossibile ma ancora una volta i fatti ci danno ragione – aggiunge -. I vitalizi furono introdotti poco prima di Natale del 1954, di notte, con una delibera approvata in gran segreto dall'Ufficio di Presidenza della Camera. Oggi, 65 anni dopo, con lo stesso strumento e alla luce del sole, li abbiamo cancellati. Mi auguro che, dopo questo pronunciamento della Suprema Corte, non ci siano altri tentativi di ritorno al passato per ripristinare insopportabili ingiustizie sociali che i cittadini non sono più disposti a tollerare. A nessun livello". Un Movimento che compatto esprime "orgoglio", come spiega dal presidente della Camera, Roberto Fico. Un successo di rilievo tanto dal punto di vista politico quanto da quello mediatico, dove Di Maio incassa un asset importante da giocarsi con il 'collega-rivale' di governo Matteo Salvini nella partita quotidiana della visibilità.

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