Il provvedimento era atteso per il 10 ottobre. Il governo dovrà presentare entro il 15 ottobre all'Ue il documento programmatico di bilancio, che anticipa la legge che deve arrivare in Parlamento entro il 20

Il ritardo nella stesura e nella trasmissione alle Camere della nota di aggiornamento al Def ha ridotto al minimo i tempi per l'esame parlamentare. Il provvedimento era atteso in aula mercoledì 10 ottobre per il voto delle risoluzioni, ma visto che è stato trasmesso a Camera e Senato solo nella tarda serata di giovedì, slitta al pomeriggio di giovedì 11 ottobre.

Anche l'avvio dell'esame in commissione, previsto per lunedì 8, dovrebbe slittare a martedì, con un ciclo di audizioni che dovrebbero comprendere il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, Bankitalia, Istat, Corte dei Conti e l'Ufficio parlamentare di Bilancio.

Mercoledì dovrebbe invece essere dedicato all'esame vero e proprio, con la stesura delle risoluzioni da votare in aula. Il Parlamento dovrà dare il suo via libera anche al rinvio – senza termini – del pareggio di bilancio, su cui serve la maggioranza assoluta. Superato questo scoglio, mentre si attende la risposta di Bruxelles alla lettera inviata dal ministro dell'Economia Giovanni Tria, il governo dovrà presentare entro il 15 ottobre all'Ue il documento programmatico di bilancio, che anticipa la legge di bilancio vera e propria che deve arrivare in Parlamento entro il 20 ottobre. La valutazione formale della manovra da parte della commissione Ue infatti inizierà solo con il Documento programmatico di Bilancio: due settimane il tempo massimo per ricevere questa risposta. 

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