Dopo qualche giorno di riposo, il leader di Forza Italia torna alla carica. Sul candidato premier si riapre la partita Tajani

Lo aveva aveva promesso, dopo le voci sui problemi di salute, e non ha tradito le attese. Silvio Berlusconi, dopo qualche giorno di riposo, torna a tambur battente e lancia l'allarme. L'immigrazione "è una questione urgentissima. Oggi in Italia si contano 650mila migranti di cui solo il 5% ha diritto a restare perchè rifugiati. Gli altri rappresentano una bomba sociale pronta a esplodere, vivono di espedienti e di reati". Il leader azzurro non ha dubbi e al Tg5, commentando il raid di Macerata,  assicura "noi consideriamo priorità assoluta riprendere il controllo della situazione. Quando saremo al governo investiremo molte risorse per la sicurezza". Molto però deve fare anche l'Europa, aggiunge, in termini di uomini e risorse. E poi lancia la stoccata: "Occorre che l'Italia, che oggi nel mondo e Bruxelles non conta niente, torni a contare come quando al governo c'eravamo noi".

Il leader azzurro insomma "sta benissimo" come conferma il fedelissimo Sestino Giacomoni, annunciando: "Nei prossimi 30 giorni sarà massicciamente presente in Tv, nelle radio e sui social network". "L'arma segreta di Forza Italia si chiama Silvio Berlusconi" dice l'azzurro . Domani quindi si entrerà nel vivo della campagna elettorale di Forza Italia e dell'intera coalizione del centrodestra. L'ex premier è pronto e per dimostrarlo nel pomeriggio pubblica un video su Instagram nel quale si accinge a salire sul treno che da Milano lo porta a Roma: " Sull'alta velocità che abbiamo costruito con il nostro governo nel 2009, in viaggio per continuare la mia campagna elettorale per le prossime elezioni del 4 marzo".

L'apporto di Berlusconi alla campagna elettorale è ovviamente fondamentale per Forza Italia e a 30 giorni dal voto il tema premier riprende vigore. Oggi è Paolo Romani a spezzare una lancia a favore di Antonio Tajani. "È  una persona di grande prestigio. Sono orgoglioso di appartenere allo stesso partito, non mi dispiacerebbe assolutamente" come capo del governo in caso di vittoria del centrodestra e con Forza Italia nelle condizioni indicare il primo ministro. Il presidente del Parlamento europeo questa volta però non chiude tutte le porte, insomma da Strasburgo non arriva un 'no' secco come in passato: "Non sono candidato alle elezioni politiche. E anche durante questo mese di campagna elettorale, farò il presidente del Parlamento europeo a tempo pieno".

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