L'aula è esplosa in un lungo applauso: 348 sì, 17 no, 28 astenuti. Il provvedimento passa ora al Senato

La Camera approva la proposta di legge Richetti sull'abolizione dei vitalizi con 348 sì, 17 no, 28 astenuti. Il provvedimento passa ora al Senato. L'aula è esplosa in un lungo applauso.

Il M5s non ha esitato a rivendicare la paternità del successo attraverso un post di Luigi di Maio sul blog di Beppe Grillo: "Oggi è un giorno storico. Segniamocela in rosso sul calendario questa data, perché finalmente quest'Aula, che si è macchiata di tanti voti vergogna, sta per abolire i vitalizi. C'è voluta quasi un'intera legislatura – quattro anni e 4 mesi per l'esattezza – di pressioni del MoVimento 5 Stelle per giungere al punto in cui siamo oggi. Perchè, diciamocelo chiaro come lo hanno detto colleghi di altri partiti, questa legge è una vittoria del MoVimento 5 Stelle. Ed è ancora di più una nostra vittoria perchè non solo abbiamo portato la maggioranza di voi a votare per togliervi il privilegio, ma abbiamo addirittura portato il Pd a presentare questa legge". 

"E' stata dura trascinarvi fino a qua, ma alla fine avete ceduto. Quattro anni e mezzo per questo risultato. Dieci anni di battaglie con migliaia di attivisti. Oggi viene ristabilita la giustizia", aggiunge Di Maio. "L'abolizione dei vitalizi è la NOSTRA battaglia – rincara -, lo era prima che entrassimo in Parlamento e lo è ancora oggi e lo sarà fino a quando non porteremo a casa il risultato dopo il voto in questa Aula e dopo il voto in Senato". "I giornali hanno titolato 'sfida PD-MoVimento 5 Stelle sui vitalizi', ma quale sfida? Non c'è nessuna sfida, toglietevelo dalla testa, tutto è molto chiaro e limpido: questo dibattito dentro queste Aule parlamentari lo ha portato il MoVimento 5 Stelle, lo abbiamo imposto nell'agenda e nel dibattito politici, e lo abbiamo fatto mentre tutte le altre forze politiche remavano contro scandalizzate. Per capirlo basta guardare le vostre facce. Non so cosa sareste capaci di fare se ci fosse anche solo una possibilità di allontanare da voi questo calice. Questa possibilità non c'è. E' scacco matto. Non avete neppure la possibilità di lamentarvi, dovete pure far finta che gli piaccia! Perché lo sappiamo tutti che dentro al PD il vitalizio se lo vogliono tenere stretto", continua il pentastellato.

Di Maio fa poi la sua promessa agli italiani. "Non rimarrà un privilegio che sia uno qui dentro. E' solo questione di tempo. Iniziate a prepararvi.Così come oggi siamo qui a tagliare i vitalizi, presto saremo qui a eliminare gli altri privilegi e a dimezzare i vostri stipendi. E' una promessa che faccio a tutti gli italiani, e anche a voi". È la prima volta che il pentastellato parla in prima persona, quasi da candidato premier. "Il MoVimento 5 Stelle continuerà a dare il buon esempio, dentro e fuori questo Parlamento. In Sicilia, se avremo la fiducia dei siciliani e governeremo, la prima cosa che faremo sarà eliminare i vitalizi dei deputati dell'Assemblea regionale", aggiunge. 

"Il voto favorevole all'abolizione dei vitalizi ai parlamentari – delle legislature passate – ci mette sulla buona strada per sanare i pregiudizi che la classe politica ha ereditato. Non possiamo più permettere disparità di trattamento così forti e ingiustificate". Così Fabrizia Giuliani parlamentare del Pd. "Tutti meritano di andare in pensione, ma nessuno puó pretendere di ricevere più di quanto ha versato. Questo il principio che ci ha guidati e che mi ha vista firmataria di una legge che dobbiamo al paese e che spero trovi al più presto l'approvazione al senato".

 "Bellissima giornata, speriamo sia la volta buona. Peccato che Forza Italia non abbia votato a favore". Così il segretario della Lega Matteo Salvini 

Durante le dichiarazioni di voto, anche il leader di Possibile Pippo Civati si era detto favorevole al provvedimento: "Il gruppo di Sinistra Italiana-Possibile vota sì alla proposta di legge sui vitalizi. Non è però un fatto elettorale, ma una questione di uguaglianza. Questa discussione, che si è dimostrata analitica più di qualsiasi altra, ha avuto troppa enfasi, da una parte e dall'altra. Nella speranza che la legge sia approvata anche al Senato, chiudiamo con il dibattito sulla 'casta', parola che è diventata popolare più di ogni altra: parliamo di 'real issues' come le chiama Bernie Sanders, di questioni reali, di cose che riguardano la vita delle persone". 

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