"Puntare una contraddizione non significa patteggiare per quella contraddizione"

"Non mi spaventa essere definito nichilista o malinconico: non lo sono. Puntare una contraddizione non significa patteggiare per quella contraddizione. Spesso si fa questo errore: prendersela con chi racconta il male e non con il male stesso. Lo raccontava già Giacomo Leopardi nello 'Zibaldone' quando scrive che gli italiani odiano chi nomina il male, non il male stesso". Così Roberto Saviano, interpellato da LaPresse alla fine della conferenza stampa sulla seconda stagione di 'Gomorra' al teatro Opera di Roma in merito alle parole del presidente dell'Anac Raffaele Cantone che su 'Libero' lo ha definito nichilista. "Il problema è un altro – spiega lo scrittore -. Con il governo Berlusconi l'antimafia e i temi mafiosi erano strumenti per mettere in crisi la situazione politica nazionale, oggi quando si parla di mafia si diffama il Paese. Penso non sia vero. C'è molto da fare e si può fare molto: non è tutto perduto, ci sono moltissime risorse. Raccontare è una di queste risorse". "Mi spiace molto – ha aggiunto Saviano – che si stia tornando a questa sorta di silenziosa omertà cioé che non parlarne sia sufficiente per risolvere il problema". "Io non credo che non si possa dire che in 'Gomorra' c'è bellezza. E' la contraddizione di due binari paralleli", ha concluso.
 

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