Alla scoperta del candidato per la carica di sindaco nel capoluogo lombardo
“Vediamo anche oggi come va il dibattito con gli studenti. Indubbiamente il tema del sommerso c’è. Non ho una risposta, ci lavoreremo”. Può sembrare strano che un candidato sindaco non risponda con una ricetta già pronta, o più semplicemente improvvisata, a una domanda posta dai giornalisti. In questo caso, quella sugli alloggi per gli universitari. Eppure, la frase pronunciata da Beppe Sala a margine del primo incontro pubblico della giornata in Assoedilizia, ma già proiettata verso il pomeriggio, quando incontrerà gli studenti in via Valvassori Peroni, è piuttosto indicativa del tono della sua campagna elettorale: un percorso di preparazione al momento in cui potrebbe essere chiamato ad amministrare la città, prima ancora che una fase di ricerca del consenso. Lo conferma Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità e tra i primi membri dell’attuale giunta a dichiarare il proprio sostegno all’ex numero uno di Expo nella corsa elettorale.
“Facciamo una campagna basata sul fatto che pensiamo di vincere, non sulle promesse. E’ più difficile e forse meno affascinante, nel breve periodo”, spiega Maran, che alle 10 del mattino, mezz’ora prima che Sala si presenti di fronte alla platea dei proprietari di immobili, è già sul posto, a colloquio col presidente dell’associazione. Uno schema ormai consolidato, quando si tratta di rivolgersi ai cosiddetti “corpi intermedi”. I membri dell’amministrazione Pisapia che oggi fanno parte della squadra di Sala, in queste occasioni, si occupano infatti di “brieffare il candidato e creare punti in comune” con quanto fatto dall’attuale amministrazione, creando un ponte con quello che succederà nel futuro, qualora il centrosinistra vincesse le elezioni. Alle 10.30 Sala si presenta con un plico di fogli evidenziati, che rilegge rapidamente. Quindi presenta la propria visione, rimarcando la necessità di “lavorare sulla continuità e al contempo avere una visione a vent’anni” e il ruolo centrale che nella sua idea di amministrazione avrà la città metropolitana. Seguono le domande del pubblico e quindi quelle a margine dei cronisti. Poco dopo Sala lascia il palazzo. Il suo addetto stampa controlla l’agenda: i prossimi impegni sono fissati alle 15 nella sede del comitato elettorale.
Prima di quello, non si sa: quanto avviene nei pochi momenti che non sono dedicati alla campagna elettorale rientra nel privato del candidato. Le ore buche in agenda offrono un’ottima occasione per andare a vedere come funziona la macchina che sta dietro alla campagna di Sala, al lavoro nella sede del comitato elettorale di via Casati, a pochi passi da Porta Venezia. Il quartier generale è diviso in due ali. Da una parte la squadra che lavora sui social – sei ragazzi impegnati a monitorare il sito e i profili del candidato – e il coordinamento volontari. Dall’altra lo staff allargato: l’addetto stampa Stefano Gallizzi, già con Sala per Expo, Valentina Morelli, che si occupa dell’agenda, e il responsabile organizzativo Mario Vanni. Ma anche l’agenzia di comunicazione politica Quorum e Stefano Origlia, che durante le primarie hanno lavorato per Pierfrancesco Majorino. In totale, lo staff impegnato a tempo pieno si aggira sulla ventina di persone, alle quali si aggiunge il personale messo a disposizione da Sec, l’altra agenzia di comunicazione al lavoro per Sala. Gli sforzi, come testimoniano i tanti foglietti gialli che punteggiano la parete, sono concentrati soprattutto sul progetto legato ai singoli quartieri. Dalle testimonianze dei suoi collaboratori, il Beppe Sala che emerge non è un decisionista.
Il primo pomeriggio, visto dall'interno del comitato elettorale, è quello di una classica giornata d'ufficio. Sala, come previsto, arriva alle 15 ed entra nella sua stanza, dove viene raggiunto dai consiglieri, a partire da Roberto Arditti, già responsabile della comunicazione di Expo. Lo si vedrà riemergere solo quando è già ora di incamminarsi verso la biblioteca di via Valvassori Peroni, per l'incontro con gli studenti. Ad aspettarlo, ancora una volta, i cronisti delle agenzie, per una nuova richiesta commenti. L'attesa dei giornalisti è soprattutto per la pubblicazione della dichiarazione dei redditi, che Sala aveva promesso di mandare online in giornata. "Si vedrà che la casa in Svizzera non solo è dichiarata, ma ci ho pagato pure diecimila euro di tasse", dichiara il manager. Poco dopo, il documento sarà effettivamente in rete. Il confronto con gli universitari, strutturato prima come un'intervista dal palco e concluso da una serie di domande dal pubblico, procede quindi in un clima di sostanziale tranquillità. All'uscita, i commenti dei ragazzi e delle ragazze testimoniano un complessivo apprezzamento per le idee, ma con qualche riserva di ordine pragmatico.
Alla domanda su come sia passare in una giornata da tante situazioni diverse, incontrando per pubblici e problematiche differenti, risponde con tranquillità: “Per i dossier ormai il tempo quasi non c’è. Bisogna tenere dei punti fermi”. Mentre si mostra convinto della linea adottata quando gli viene domandato del rischio vaghezza di una campagna elettorale che – in attesa della presentazione del programma di coalizione fissata per il 7 maggio – sembra basarsi più sullo studio che non sulle promesse. “Sui quartieri stiamo proponendo delle cose molto concrete e verificate. il programma trasversale si poteva fare anche prima. Però, avendo scelto l’idea di ascoltare la città, l’ascolto richiede i suoi tempi”, spiega, citando i 30 tavoli di lavoro attivati il 2 aprile e aperti alla cittadinanza, attraverso i quali sono state raccolte le proposte che stanno servendo a stendere il documento programmatico. “Ci siamo dati il tempo di quasi un mese per garantire questo ascolto”, conclude.
Proprio di periferie si parla in quello che è l’ultimo appuntamento della giornata del candidato, l’incontro con l’assemblea del Coordinamento dei Circoli Milanesi, dove incontra nuovamente Parisi, oltre al candidato del Movimento 5 Stelle, Gianluca Corrado. Anche questa volta, però, la modalità non è quella del dibattito. L’approccio all’argomento da parte di Sala appare piuttosto energico. “La mia personale modalità in questa fase è lavorare sui singoli quartieri, portando la nostra proposta. Che magari è fatta di due interventi, ma veri e verificabili”, dice alla platea, dopo aver parlato di cessione di quote delle partecipate del Comune per finanziare il recupero delle case popolari sfitte, della propria volontà di portare avanti il discorso dei municipi e della scarsità di pattuglie notturne per garantire la sicurezza. “C’è un tempo per l’ascolto e la discussione e c’è un tempo per l’azione”, sottolinea parlando di come agirà in caso di elezione. Poco dopo le 21.30, passata la parola agli altri candidati, che presenteranno a seguire le loro proposte, Sala si avvia verso l’uscita, affiancato dall’immancabile Gallizzi. Giusto il tempo di un nuovo passaggio davanti ai microfoni dei cronisti, per un commento sulla pubblicazione online della dichiarazione dei redditi, e la sua giornata pubblica può dirsi conclusa.
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