Roma, 3 giu. (LaPresse) – “È vergognoso che Renzi utilizzi la scuola come strumento di ricatto politico per blandire o minacciare, a fasi alterne, gli avversari interni al suo partito e gli alleati di governo. La scuola è un tema sensibile, è il pilastro su cui si regge il futuro del Paese, in ballo ci sono le generazioni future e la vita di centinaia di migliaia di insegnanti precari. Renzi, invece, per il quale evidentemente contano solo le sorti del suo governo, la svilisce e la riduce a merce di scambio e di contrattazione politica”. Lo affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Cultura di Camera e Senato.

“Per il Movimento 5 Stelle – continuano i pentastellati- questa riforma va semplicemente fermata, salvaguardando le sole assunzioni dei docenti: questo perchè le aperture del governo di cui leggiamo sui giornali non cambiano l’impianto generale di un provvedimento con cui si stanno cancellando le fondamenta della scuola pubblica statale: rimangono i poteri del preside manager, rimane il precariato dei docenti, rimane la visione di una scuola-azienda che crea solo disuguaglianze”

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