ROma, 8 ott. (LaPresse) – Ancora tensione nell’aula del Senato con la Lega e il Movimento 5 Stelle che hanno occupano i banchi del governo quando il presidente, Pietro Grasso, ha messo in votazione le richieste di variazione del calendario. Contro il presidente si sono visti volare anche i fogli del regolamento d’aula e alcuni libri. La reazione è stata scatenata dalla decisione di Grasso di interrompere gli interventi dell’opposizione che vorrebbe far slittare la fiducia. Al senatore del M5S Puglia che gli chiedeva se si trattasse di un’altra tagliola, il presidente del Senato ha risposto con un secco “sì”. Di fatto il prolungarsi del dibattito su quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo rischia di ritardare l’inizio del dibattito sulla fiducia, posta dal governo al Jobs Act, che dalle 21 è già slittato alle 23 di oggi.

Da Milano il premier Matteo Renzi risponde direttamente dalla conferenza sul lavoro insieme ai primi ministri europei. “Una parte dell’opposizione – ha detto – fa sceneggiate, non fa politica. Queste sceneggiate sono segno di mancanza serietà e rispetto. A me interessa l’occupazione e non l’opposizione. E’ legittimo e normale non essere d’accordo, ma la corettezza parlamentare vuole che si verifichino i numeri e si farà stasera“. Renzi è sicuro del voto in serata ma non abbastanza perchè subito aggiunge: “Abbiamo atteso 30 anni, aspettare qualche ora in più non è un problema”, salvo poi assicurare all’Europa: “Porteremo a casa la riforma”.

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