Roma, 28 set. (LaPresse) – “La legge che disciplina l’ingresso dei magistrati in politica e il loro rientro in magistratura va approvata senza indugio: le cronache di questi giorni non fanno che rafforzare questa convinzione”. E’ quanto afferma il viceministro della Giustizia Enrico Costa.

“Dopo il voto del Senato ad amplissima maggioranza l’11 marzo 2014 – continua -, il testo è giunto alla Camera, dove, visti i pochi passi avanti, non si prevedono tempi contenuti. Eppure si tratta di regole che mettono d’accordo tutti, a partire dall’Anm che da sempre ne sollecita l’approvazione”.

“Il Ddl – evidenzia il viceministro della Giustizia – ha principalmente una finalità: evitare che il magistrato si prepari il terreno a una candidatura attraverso l’attività giudiziaria, con l’obiettivo di crearsi consenso o di colpire gli avversari. Per questo, pone limiti in entrata e in uscita dalla carriera in magistratura, escludendo ad esempio che i magistrati possano candidarsi alle elezioni o assumere l’incarico di assessore in territori ricadenti nelle circoscrizioni elettorali dove hanno prestato servizio nei cinque anni precedenti. E’ fissato anche il principio secondo cui il magistrato debba trovarsi in aspettativa all’atto della candidatura e anche al momento dell’accettazione di eventuali cariche di Governo. Infine, vengono stabilite le modalità del ricollocamento in ruolo del magistrato candidato-non eletto e del magistrato che ha svolto uno o più mandati”.

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