Roma, 26 ago. (LaPresse) – “Diciamola tutta: aver sconfitto la pattuglia dei senatori non era poi un’impresa titanica. Adesso Renzi dovrà confrontarsi con le lobby dei sindacati, dei burocrati, dei magistrati, dei lavoratori della Pubblica amministrazione. Il difficile viene adesso”. E’ quanto afferma in un’intervista ad Avvenire, Linda Lanzillotta, vice presidente del Senato ed esponente di Scelta Civica. “La sfida per lui ora è dimostrare che non è solo il rottamatore, ma anche il costruttore del nuovo. Per ridar linfa a questo Paese dominato da una percezione d’immobilismo. Oggi si discute molto di manovra. Ma Renzi non deve ripetere gli errori del recente passato, cioè fare contabilità e non riforme”.

“Nel pacchetto costituzionale – annota Lanzillotta – solo il nuovo titolo V ha un impatto economico, non però nel breve periodo. Serve altro. La prima riforma resta la spending review ma se non si vuol riproporre una serie di tagli semi-lineari, la revisione della spesa deve andare di pari passo con la riorganizzazione della Pa e l’innovazione digitale. Il monitoraggio di Cottarelli è prezioso, ma per funzionare la spending non può essere delegata a un commissario: va sviluppata da ogni singolo ministro, ciascuno con una metodologia e un piano d’azione di cui dare conto. Scelta civica poi, insiste da ternpo sui tagli a società partecipate e municipalizzate”.

“Chiudere società in perdita cronica – ribatte Lanzillotta – e favorire le aggregazioni fra quelle di Comuni limitrofi, a esempio, è già previsto da leggi in vigore. Eppure tutto tace, a partire dai ministri dell’Interno e degli Affari regionali, che potrebbero invece già esercitare poteri sostitutivi sui Comuni inadempienti. Ecco perché dico che Renzi deve ora costruire il nuovo, anche sfidando quelle sacche di resistenza che ha nel Pd”.

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