Roma, 20 ott. (LaPresse) – “Non è da oggi che penso che la sinistra voglia trasformare il Paese in un regime e imporre il pensiero unico. Mi fa paura che proprio dei parlamentari tentino di reprimere e soffocare la libertà di espressione contravvenendo a quanto garantito dalla Costituzione. Ribadisco quanto detto su Napolitano che non ritengo un insulto ma un giudizio politico, che rientra pienamente nella libertà che il mio ruolo di parlamentare della Repubblica mi concede, addirittura mi impone”. Lo ha affermato in una nota Daniela Santanchè di Forza Italia, dopo che durante la trasmissione tv ‘L’Arena’ di Massimo Giletti ha definito Giorgio Napolitano “un traditore” per quanto riguarda la vicenda Berlusconi.

Immediate sono piovute le reazioni politiche a questa affermazione, prima fra tutte quella del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi: “Sono molto dispiaciuto per le parole di Daniela Santanchè sul Capo dello Stato. Definire Giorgio Napolitano un ‘traditore’, oltre che un’accusa senza alcun fondamento, è un linguaggio che non appartiene alla nostra tradizione politica”. “Il presidente della Repubblica – ha aggiunto Lupi – ha sempre tenuto un comportamento istituzionale di alto livello e improntato al senso di responsabilità verso gli italiani, il suo ruolo è sempre stato di assoluta garanzia per la vita democratica del Paese. Attacchi scomposti alla sua persona e alla sua funzione sono ingiusti e anche dannosi per la situazione dalla quale il Paese sta faticosamente uscendo. E documentano, purtroppo, il tipo di partito che noi non vogliamo che il Popolo della libertà divenga”.

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