Roma, 17 lug. (LaPresse) – Silvio Berlusconi non ha intenzione di cedere sulle sorti di Angelino Alfano al Viminale e arrivato a Roma nel pomeriggio ha riunito i big del partito per discutere sulle conseguenze del caso Shalabayeva. Una cena e poi riunione, che già si preannuncia molto lunga. Presenti oltre ad Alfano anche Denis Verdini, Daniela Santanché, i capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Renato Schifani, e il senatore Maurizio Gasparri. A tenere banco, secondo quanto si apprende, la riunione della segreteria del Pd che sul caso dell’espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako ha espresso con fermezza “di non voler far cadere il governo”, pertanto non voterà la sfiducia al ministro dell’Interno, ma che “vuole maggiore chiarezza perché ne vale la credibilità nazionale e internazionale” del Paese. In sintesi le dimissioni da ministro del suo delfino. Il Cavaliere non intende dare soddisfazione a queste richieste che di ora in ora diventano sempre più numerose e pesanti sul tavolo di Guglielmo Epifani. Ma secondo fonti azzurre Berlusconi, per salvare il paese da l’ennesima crisi di governo, starebbe pensando anche a un sostituto di Alfano sulla poltrona dell’Interno. Per evitare infatti che il Pdl accontentando il Nazareno ne esca indebolito, il presidente starebbe pensando a un uomo forte all’interno del partito.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata