Roma, 3 lug. (LaPresse) – A pochi giorni dall’approvazione della mozione di maggioranza sugli F35, con la quale la Camera ha impegnato il governo a “non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione” degli aerei “senza che il Parlamento si sia espresso nel merito”, arriva una precisazione del Consiglio supremo della Difesa. L’organo presieduto dal capo di Stato Giorgio Napolitano si è riunito oggi al Quirinale e in una nota sottolinea che il Parlamento non può avere diritto di veto “sui programmi di ammodernamento delle forze armate”, perché decisioni in questo campo “per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali” del governo. Nessun riferimento diretto agli F35, ma, seppur velata, è chiara la posizione del Consiglio sulla vicenda.

“Nel quadro di un rapporto fiduciario che non può che essere fondato sul riconoscimento dei rispettivi distinti ruoli – si legge nella nota – tale facoltà del Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell’Esecutivo”.

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