Roma, 11 apr. (LaPresse) – “Non so quali siano le ragioni” della decisione del Csm ma “obiettivamente ha il sapore del provvedimento punitivo”. Lo ha detto ai microfoni di TgCom24 Antonio Ingroia, commentando il provvedimento del suo ricollomento in ruolo presso la procura di Aosta. “Si è parlato di alcune regole – ha sottolineato Ingroia – come se fossero inflessibili ma lo stesso Csm ha violato le regole che dice di essersi dato. Se mi mandano a fare il pm e non il giudice, il Csm viola la regola che si diceva fosse inflessibile fino a qualche giorno fa: che chi rientra dalla aspettativa elettorale non può fare il pubblico ministero. Non capisco perché si può fare eccezione a questa regola ma non sulla sede”.

“Mi si impedisce – ha continuato Ingroia – il riordino di un ente ad altissimo sospetto di infiltrazioni mafiose”, quello delle riscossioni fiscali della Regione Sicilia, di cui il governatore Rosario Crocetta voleva affidargli la presidenza, “o di svolgere incarichi più congeniali alle mie competenze”. Farà ricorso? “Attendo – annuncia Ingroia – una comunicazione ufficiale della decisione del Csm e poi farò le mie valutazioni, prenderò le mie decisioni”.

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