Roma, 30 gen. (LaPresse) – “La diminuzione della quota della fondazione e l’aumento della quota dello Stato nel capitale potrebbe essere una extrema ratio e potrebbe rivelarsi inevitabile se il Monte dei Paschi fosse in difficoltà gravi e perdurasse, ma significherebbe una parziale nazionalizzazione”. Lo ha detto Mario Monti ai microfoni di ‘Radio 24’.

Parlando sempre del caso Monte dei Paschi, Monti ha detto che “in passato l’intreccio fra banca e politica era molto maggiore di oggi, ma evidentemente dei casi ancora sussistono. In passato accadeva che anche delle banche di Stato lo facessero. Sono tutti elementi di grande complessità. La situazione problematica del Monte dei Paschi non significa che l’intero sistema bancario lo sia. Non lo è. La vigilanza della Banca d’Italia funziona, oggi come ieri. L’intervento dello Stato con i bonds non è un regalo, non è un investimento a fondo perduto, lo Stato è tutelato. Laddove ci fosse incapacità da parte del Monte dei Paschi di restituire le quote, i Monti bonds prevedono che le azioni debbano passare allo Stato”.

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