Giovedì la carovana della 1000 Miglia è approdata a Roma. Il calore del pubblico è ripagato dalla bellezza delle vetture del Museo Storico Alfa Romeo e delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio del convoglio ufficiale

Partenza all’alba da Milano Marittima per raggiungere Roma, il giro di boa della 1000 Miglia. Uno sguardo al road book ricorda che i chilometri non sono troppi, 571, ma le medie imposte sono basse: e infatti le ore al volante sono state tante, con il sole che ha aperto e chiuso il sipario. Ma il tramonto nella Capitale è di un impatto scenico ed emotivo sufficiente a ripagare la fatica.

Lungo il tragitto non ci si smette di stupire dell’entusiasmo del pubblico. Il passaggio delle auto è atteso, sentito e celebrato a qualsiasi ora: la carovana è davvero sospinta, da un borgo all’altro da una partecipazione a volte di semplice meraviglia, a volte più attiva. Un tifo da stadio per le Alfa Romeo. Sia per le vetture per le vetture della collezione storica, sia per quelle del convoglio ufficiale composto da Giulia e Stelvio, anche in versione Quadrifoglio e “Racing”.

Si passa da Urbino, uno dei centri più importanti del Rinascimento, quindi da Corinaldo, uno dei borghi più belli d’Italia, e Fabriano, città che appartiene all’elenco delle creative dell’Unesco. Creatività che è patrimonio della penisola, e che si esprime anche nelle Alfa Romeo di ieri e di oggi che attraversano via Cavour sino a piazza Garibaldi. In Umbria, come sempre, la natura prende il sopravvento: dopo Assisi, dai finestrini, verde e un silenzio rotto solo dai brusii sommessi e dai rombi dei motori.

I tempi da rispettare scandiscono la gara, ma non impediscono di godere dei panorami e di spaziare con lo sguardo. La carovana passa da Todi e raggiunge Terni, prima che il sole cali. All’imbrunire il passaggio a Rieti e l’arrivo a Roma. Spettacolare l’arrivo in parata a Villa Borghese, con le Alfa Romeo più amate di tutti i tempi: le 6C 1500 SS del 1928, 1900 SS del 1956 e la 1900 Sport Spider del 1954.

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