Trasformare l'ordinario in straordinario, offrendo i migliori prodotti nel segmento delle auto sportive compatte. E’ questo, da sempre, il “segreto” del marchio che ha saputo trasformarsi in icona italiana

La leggenda dello Scorpione inizia il 31 marzo del 1949 quando Carlo Abarth (1908 – 1979) fonda la Abarth & C. con il pilota Guido Scagliarini. E la prima vettura prodotta è una 204 A Roadster, derivata da una Fiat 1100, che vince immediatamente il campionato italiano 1100 sport e quello di formula 2. Il geniale progettista ha l’intuizione di affiancare all’attività corse la produzione dei famosi kit di elaborazione per vetture di serie che aumentano potenza, velocità e accelerazione, come le famose marmitte di scarico.

L’apice del successo, per Abarth arriva fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Con la Fiat Abarth 750, carrozzata Bertone nel 1956, il marchio firma un primato di durata e velocità: il 18 giugno, sulla pista di Monza, batte il record delle 24 ore percorrendo 3.743 km a una velocità media di 155 km/h. La stessa viene carrozzata Zagato in due versioni differenti: la Fiat Abarth 750 Zagato (1956) e la Fiat Abarth 750 GT Zagato (1956). Il “rombo” di quest’auto raggiunge Franklin Delano Roosevelt Jr., figlio del presidente degli USA, che si precipita in Italia per siglare con Abarth un accordo di distribuzione in esclusiva.

Nel 1958 Abarth compie un vero e proprio capolavoro sulla nuova Fiat 500, trasformando completamente la piccola utilitaria ed esaltandone al massimo le potenzialità. Il mito cresce sempre più, entrando persino nel linguaggio comune. Gli anni 60 sono il decennio d’oro di Abarth. Dire “Abarth” significava dire “velocità”, “coraggio”, “prestazione”, “elaborazione”. Ed è davvero lungo l’elenco delle vetture che hanno scolpito il nome Abarth nella storia dell’automobilismo: dalla 850 TC, che vinse su tutti i circuiti internazionali compreso il Nürburgring, alla Fiat Abarth “1000 Berlina” fino alla 2300 S, che sul circuito di Monza infila una straordinaria serie di record nonostante condizioni atmosferiche proibitive. 

Dal 1971 la Abarth diventa a tutti gli effetti di proprietà di Fiat Auto, e l’ultima vettura alla cui realizzazione partecipa attivamente il fondatore del marchio è la A112 Abarth. Nel corso degli anni 80 la storia prosegue con vetture famose quali la Fiat 131 Abarth campione del mondo di rally e la Ritmo Abarth. Nel 2008 il Marchio viene rilanciato attraverso una nuova linea che nasce per far sognare tutti gli amanti dell’automobilismo sportivo, come dimostrano i modelli Abarth Grande Punto (2007) e Abarth 500 (2008), oltre ai kit prestazionali per ciascuna vettura e alle versioni da gara Abarth Grande Punto Rally Super 2000 e Abarth 500 Assetto Corse. Da allora i modelli si sono succeduti a ritmo incessante: dall’Abarth 695 Tributo Ferrari (2010) all’Abarth 595 Yamaha Factory Racing (2015), dall’Abarth 695 Biposto Record (2015) all’Abarth 695 Rivale (2017), dall’Abarth 124 spider all’Abarth 124 rally (entrambe lanciate nel 2016), dall’Abarth 124 GT alla nuova gamma Abarth 595 (entrambe nel 2018). E oggi la leggenda continua con la nuova gamma Abarth “70esimo Anniversario”.

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