Washington (Usa), 13 dic. (LaPresse/AP) – Susan Rice rinuncia alla corsa per la carica di segretario di Stato Usa. Lo ha dichiarato la stessa ambasciatrice statunitense alle Nazioni unite, spiegando di aver maturato la decisione a seguito delle critiche per le sue dichiarazioni all’indomani dell’attacco al consolato di Bengasi, in cui morirono l’ambasciatore americano in Libia Chris Stevens e altri tre americani. Poco dopo l’annuncio, il presidente Barack Obama ha fatto sapere di accettare la sua richiesta di non essere considerata. La decisione apre così la via al più probabile successore di Hillary Clinton, il senatore del Massachusetts John Kerry.

In una lettera scritta al presidente Obama, Rice ha spiegato: “Se venissi nominata per la carica, al momento sono convinta che il processo di conferma sarebbe lungo, frammentario e dannoso, per lei e per le nostre priorità interne e internazionali”. Ha aggiunto di sentirsi rattristata per tutte le speculazioni politiche riguardanti le sue possibilità di diventare segretario. “Il nostro Paese non guadagnerebbe dal mio cambio di incarico. Perciò chiedo rispettosamente a lei, signor presidente, che non consideri più il mio nome” per la guida del dipartimento di Stato.

Il presidente Obama ha fatto sapere di aver accettato la richiesta. Obama, in una nota, ha criticato gli “attacchi ingiusti e fuorvianti” diretti nelle ultime settimane contro Rice. “Nonostante condanni gli ingiusti e fuorvianti attacchi delle ultime settimane contro Susan Rice, la sua decisione dimostra la sua forza di carattere e l’ammirevole impegno a elevarsi sulla politica del momento, per mettere al primo posto l’interesse della nazione”, ha detto Obama. “Il popolo americano può essere fiero di avere un funzionario del suo calibro e carattere che rappresenta il Paese”, ha aggiunto.

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