Washington (Usa), 4 nov. (LaPresse/AP) – Più di tutto, al voto di metà mandato di oggi negli Stati Uniti è in gioco il controllo del Senato. I repubblicani puntano a prenderne il controllo e da questo dipende il destino dell’agenda dei futuri due anni di mandato del presidente Barack Obama. Secondo i sondaggi, 10 seggi democratici potrebbero finire nelle mani del Gop. A loro volta, questo potrebbe perdere tra uno e tre seggi. Ma gli elettori sceglieranno anche la nuova Camera dei rappresentanti e si esprimeranno su quasi 150 referendum.

SENATO. I democratici hanno una maggioranza al Senato di 53 contro 45, con solitamente il sostegno di due indipendenti. In palio di sono 36 seggi e ai repubblicani ne servono sei per guadagnare la maggioranza. I senatori assumono mandati di sei anni, quindi quelli che saranno nominati saranno in carica sino alla fine del primo mandato del prossimo presidente. Il Gop ha una forte possibilità di prendere il posto dei senatori democratici che andranno in pensione in West Virginia, Montana e South Dakota. Possibile accada anche in Iowa. I repubblicani tentano di sottrarre seggi ai democratici anche in Arkansas, North Carolina, Colorado, New Hampshire, Alaska e Louisiana. There could be GOP losses in Georgia, Kentucky e Kansas.

Secondo le previsioni, non riusciranno ad avere la meglio in tutti i casi, ma neppure hanno bisogno di tutti, per fare di Mitch McConnell il prossimo leader della maggioranza in Senato. Le sorti del Senato potrebbero dipendere in particolare da due figure: il senatore indipendente Angus King del Maine, che attualmente collabora con i democratici ma ha avvertito che potrebbe schierarsi con i repubblicani, e Greg Orman, candidato alle elezioni in Kansas, dove sfiderà l’attuale senatore repubblicano Pat Roberts. Orman ha annunciato che si schiererà con il partito che avrà la maggioranza quando il nuovo Congresso si riunirà a gennaio.

CAMERA. Sinora i repubblicani hanno avuto la maggioranza alla Camera, con 234 membri contro i 201 democratici. Ogni elezioni decide 435 rappresentanti. Nessuno dubita che i repubblicani mantengano il controllo della camera, mentre è più difficile prevedere quanti seggi otterranno. Circa venti democratici e quattro repubblicani sono considerati vulnerabili. Se i primi sconfiggeranno i democratici attualmente in carica che sono più in bilico e vinceranno posti in North Carolina, Utah e New York, potrebbero uscire da questo voto con almeno 246 seggi, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale.

REFEREDUM. Nel corso del voto, gli elettori saranno anche chiamati a esprimersi su alcuni temi chiave, in totale 147, in diversi Stati. I cittadini di Alaska, Oregon e Washington Dc potranno dire la loro sulla legalizzazione della cannabis per uso ricreativo, mentre la Florida potrebbe diventare il 24esimo Stato a permettere l’uso della marijuana per ragioni mediche; in Colorado, Tennessee e North Dakota gli elettori si esprimeranno sull’aborto; gli elettori del Massachusetts voteranno sulla regolamentazione del gioco d’azzardo; a Washington Dc si tiene un referendum sull’introduzione di norme più restrittive sulla vendita di armi; gli elettori di Colorado e Oregon voteranno su misure che richiederebbero l’etichettatura di certi prodotti alimentari geneticamente modificati.

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