Secondo la tv, gli investigatori confermano la credibilità del report. Intanto, il presidente pensa a un nuovo 'travel ban'

"Per la prima volta gli investigatori statunitensi fanno sapere di aver confermato alcune delle comunicazioni descritte nel dossier di 35 pagine" stilato da un ex agente dell'intelligence britannica, Cristopher Steele, su Donald Trump, in cui si rivelerebbero dettagli compromettenti sul nuovo presidente degli Stati Uniti. Lo rivela la Cnn, citando funzionari dell'intelligence e delle forze di sicurezza Usa.  Nel frattempo, il presidente sta considerando l'ipotesi di "un ordine esecutivo nuovo di zecca" sul divieto di ingressi che potrebbe essere emesso lunedì o martedì.

I RAPPORTI CON LA RUSSIA –  Nel dossier vengono descritte una dozzina di conversazioni tra funzionari russi. Le fonti non confermano quali dei colloqui siano stati intercettati, o i contenuti delle discussioni, ma solo che queste conversazioni sono effettivamente avvenute tra gli stessi individui, negli stessi giorni e negli stessi luoghi citati dal dossier. Nel rapporto, presentato il 10 gennaio scorso all’ex presidente Barack Obama e al neo eletto Donald Trump, si sostiene che il governo russo ha ottenuto "informazioni personali e finanziarie compromettenti" su Trump. 

Queste prove, spiegano ancora le fonti, hanno dato all'intelligence Usa "maggiore fiducia" nella credibilità di alcuni aspetti del dossier, mentre continua l'indagine sulla veridicità dei contenuti. Raggiunto dalla Cnn per un commento, il capo ufficio stampa della Casa Bianca Sean Spicer, ha tagliato corto: "Continuiamo a essere disgustati dalle false notizie della Cnn". Nessun commento invece dalle agenzie di intelligence.

 

UN NUOVO 'TRAVEL BAN' – "Un nuovo ordine esecutivo è possibile: vinceremo questa battaglia", ha annunciato Trump rispondendo alle domande dei giornalisti a bordo dell'Air Force One durante il viaggio verso la sua tenuta di Mar-o-Lago, in Florida. Entro la prossima settimana si dovrà quindi attendere un nuovo bando anti musulmani riveduto e corretto dopo che la nona corte di San Francisco ha bloccato il suo primo 'travel ban'. 
"Un nuovo decreto potrebbe essere una cosa molto buona – ha dunque detto Trump alla stampa –  Abbiamo bisogno di fare in fretta per ragioni di sicurezza nazionale. Vedrete qualcosa già a inizio settimana".

Separatamente un funzionario della Casa Bianca ha fatto sapere che l'amministrazione Trump non ha in programma di portare avanti un'esclation della battaglia legale fino alla Corte suprema sul decreto del 'travel ban' originario, bloccato prima da un giudice di Seattle e poi dalla Corte d'appello del nono circuito. "Stiamo attivamente considerando cambiamenti oppure altri ordini esecutivi che manterranno il nostro Paese sicuro dal terrorismo", ha detto il funzionario.

Tuttavia, il capo dello staff della Casa Bianca, Reince Priebus, tiene aperte tutte le possibilità. "Ogni opzione è sul tavolo, anche l'appello contro la decisione del nono circuito in Corte suprema" e, oltre a questo, "stiamo elaborando ordini esecutivi che saranno presto promulgati e proteggeranno ulteriormente gli americani dal terrorismo".

 

 

 

 

 

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