Los Angeles (California, Usa), 22 ago. (LaPresse/AP) – Sono nove i casi di sifilide accertati finora fra gli attori porno in California ed è probabile che nell’ambito delle verifiche in corso ne emergeranno altri. È quanto fa sapere il direttore del dipartimento della Sanità pubblica della contea di Los Angeles, il dottor Jonathan Fielding. L’allarme sifilide, scattato la scorsa settimana dopo la scoperta dei primi cinque casi, ha portato allo stop dell’industria dei film porno.

Dopo la scoperta dei casi, infatti, il gruppo Free speech coalition (Fsc), associazione di categoria no profit composta da operatori dell’industria del porno e dell’intrattenimento per adulti negli Stati Uniti, ha invitato a sospendere le riprese chiedendo agli attori di sottoporsi al test per la sifilide e di assumere dosi di penicillina prima di tornare sul set. Dopo l’assunzione della sostanza gli attori possono rientrare in servizio entro 10 giorni, ha consigliato Fsc.

Tutte le persone che sono risultate contagiate lavorano nel settore, ma non è chiaro se abbiano contratto la sifilide nel corso delle riprese o fuori dal set. I quattro nuovi casi scoperti dopo quelli della scorsa settimana sono stati individuati sottoponendo al test i partner sessuali dei primi casi e le analisi proseguono. Secondo Fielding, inoltre, è probabile che il numero dei contagiati salirà perché “nell’industria del film per adulti si fa spesso sesso non protetto e molte volte con più attori”.

Non è la prima volta che l’associazione di categoria impone lo stop alle riprese dei film porno. Nel 2011 i principali produttori fermarono l’attività per circa una settimana dopo che un attore era risultato positivo al test per l’Hiv; successivamente Free Speech Coalition fece sapere che era stato accertato che si trattava di un falso allarme. Nel 2010 all’attore porno Derrick Burts era stato diagnosticato l’Hiv e il caso venne confermato, portando a un breve stop sui set. Da allora Burts ha intrapreso una campagna con la ‘Aids Healthcare Foundation’ per rendere obbligatorio l’uso dei preservativi nei film a luci rosse. Nel 2004, infine, almeno cinque attori risultarono positivi al test dell’Hiv provocando un’altra breve interruzione autoimposta nell’industria del porno.

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