Dall'Alaska al Texas dal Minesota alla Virginia, sono più di dieci gli Stati in cui si stanno tenendo in queste ore le primarie e i caucus per repubblicani e democratici per la nomination presidenziale

Dall'Alaska al Texas dal Minesota alla Virginia, sono più di dieci gli Stati in cui si stanno tenendo in queste ore le primarie e i caucus per repubblicani e democratici per la nomination presidenziale, nella tornata elettorale più importante nella corsa alla Casa Bianca. Per i democratici, i candidati gareggeranno per 865 delegati sui 2.383 necessari per la nomination del partito. Per i repubblicani, in palio 595 delegati su un totale di 1.237 necessari per la candidatura presidenziale.  Super favoriti, Hillary Clinton e Donald Trump.
Il rivale dell'ex segretario di Stato, il senatore Bernie Sanders, ha votato nelle prime ore della mattinata nella sua città, Burlington, nel Vermont, accompagnato dalla moglie Jane. Sanders conta su una vittoria sicura in Vermont e spera di battere a sorpresa Clinton anche in Massachusetts, Minesota o Colorado. In una dichiarazione ai giornalisti, Sanders ha dichiarato che se la partecipazione sarà alta spera di ottenere un buon risultato.

I due partiti vanno al voto in Alabama, Arkansas, Colorado, Georgia, Massachusetts, Minnesota, Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont e Virginia; inoltre andranno al voto solo i Gop in Alaska e Wyoming; e solo i democratici nel territorio di Samoa statunitense. Clinton, con 544 delegati al momento, parte come favorita grazie al voto delle minoranze, soprattutto afroamericane negli stati del Sud, mentre tutti i sondaggi danno Trump, con 82 delegati, grande vincitore tra i repubblicani.
Il senatore Ted Cruz ha bisogno di vincere almeno nel suo Stato, il Texas, e allo stesso modo per il senatore Marco Rubio è fondamentale ottenere quella che sarebbe la sua prima vittoria nelle primarie per diventare il vero rivale di Trump. Secondo un'indagine della catena Nbc pubblicata oggi, l'appoggio di Trump tra i votanti repubblicani è del 40%, Rubio è fermo al 21% seguito da Cruz con il 18%. Lo stesso sondaggio, realizzato tra più di 30mila persone tra il 22 e il 28 febbraio, posiziona Clinton in testa con il 51%, in vantaggio di 10 punti su Sanders.
 

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