New York (New York, Usa), 6 mar. (LaPresse) – I candidati repubblicani alla presidenza Usa si fronteggiano oggi in occasione del Super Tuesday (super martedì), tradizionalmente la giornata in cui gran parte del Paese si reca alle urne per le primarie e che dovrebbe dare un’idea abbastanza chiara di chi sarà il prossimo sfidante di Barack Obama alle elezioni di novembre.

Nel 2008 furono 24 gli Stati a tenere elezioni in occasione del super martedi e fu assegnato il 41% dei delegati. Quest’anno saranno soltanto dieci gli Stati a votare (Alaska, Georgia, Idaho, Massachusetts, North Dakota, Ohio, Oklahoma, Tennessee, Vermont e Virginia) per un totale di 419 delegati da assegnare, pari al 36% del totale necessario per la vincere la nomination (1.144) ma comunque sempre di più di quanti ne siano stati assegnati fino a questo momento.

Mitt Romney, Rick Santorum, Newt Gingrich e Ron Paul sono i quattro candidati in corsa. I delegati già assegnati sono 353: 203 a Romney, 92 a Santorum, 33 a Gingrich e 25 a Paul.

Decisivo in questo Super Tuesday l’Ohio, lo ‘swing State’ del Midwest, con 66 delegati e una gara che si annuncia molto combattuta tra Santorum e Romney. Due Stati in cui Santorum dovrebbe imporsi su Romney sono l’Oklahoma (con 43 delegati), fortemente conservatore, e il religiosissimo Tennessee (58 delegati). In Georgia, Stato di origine di Gingrich, si prevede una vittoria di quest’ultimo, seguito da Romney, che dovrebbe ottenere i voti dell’area di Atlanta, zona più moderata.

Seppur non del tutto decisiva, la giornata odierna ha un peso economico non indifferente per le campagne elettorali e diversi milioni di dollari sono stati spesi in spot televisivi. Restore our future ad esempio, il comitato d’azione politica che appoggia Romney, aveva già speso alla fine della settimana scorsa 5,5 milioni di dollari in pubblicità negli Stati del Super Tuesday.

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