Pechino avverte gli Stati Uniti: "Chi gioca con il fuoco si brucia"

Nella loro prima telefonata in quattro mesi, Joe Biden e Xi Jinping hanno affrontato “schiettamente” le relazioni tra Usa e Cina e “le questioni di reciproco interesse”. A rivelare per prima i contenuti delle circa due ore e venti minuti di conversazione tra i due leader è stata la parte cinese, pronta a far sapere al mondo che Xi ha detto chiaramente al presidente Usa che “chi gioca con il fuoco si brucia”. Il riferimento è a Taiwan e, anche se non viene esplicitato nelle note ufficiali, all’annunciato viaggio dello speaker della Camera nell’isola. Per Pechino, qualsiasi riconoscimento della realtà statuale e dell’indipendenza di Taiwan è una “provocazione” che avrebbe “conseguenze”, come ha minacciato un portavoce del ministero degli Esteri cinese nei giorni scorsi.

Più cauti, invece, i toni della Casa Bianca, che ha riferito che nel colloquio con Xi Biden ha confermato che la politica di Washington dell”Unica Cina’ non è cambiata. E tuttavia, gli Usa “si oppongono con forza agli sforzi unilaterali per modificare lo status quo o per minare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan”.

Joe Biden,Xi Jinping
Joe Biden, Xi Jinping

Da parte americana c’è il timore che Xi, alle prese con problemi interni dovuti al rallentamento dell’economia provocato dai continui (e impopolari) lockdown imposti a causa del Covid, proprio su Taiwan potrebbe tentare di sparigliare. Gli servirebbe per riaffermarsi come leader ‘di guerra’ agli occhi dei cinesi e, soprattutto, agli occhi dei delegati del Congresso del Partito comunista, ai quali chiederà di essere rieletto per la terza volta alla guida della Cina.

Washington poi spera di mantenere lo status quo con la Cina non solo nello Stretto di Taiwan, ma anche in Ucraina. Gli Usa, pur condannando la mancata presa di posizione cinese nei confronti della Russia, hanno apprezzato che da Pechino non siano giunti aiuti militari a Mosca. Anzi, la Cina dall’inizio della guerra ha congelato qualsiasi investimento in Russia.

E’ per questo che, come si è lasciato sfuggire Biden nei giorni scorsi, i militari Usa ritengono che viaggio della Pelosi “non sia una buona idea in questo momento”. Come ha riferito mercoledì in un briefing John Kirby, il portavoce della Sicurezza nazionale, a chi gli chiedeva se fossero vere le voci di un ‘fastidio’ della Casa Bianca per la vicenda, “spetta alla speaker decidere”.

Certo è, come ha rivelato la Cnn, che funzionari della Sicurezza nazionale stanno cercando di convincere la speaker a rinunciare al palcoscenico taiwanese. La sua presenza sull’isola rischierebbe infatti di compromettere i fragili equilibri nella regione e in altri teatri dove gli interessi di Washington e Pechino potrebbero scontrarsi pericolosamente.

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