Budapest (Ungheria), 31 ott. (LaPresse/AP) – Il primo ministro dell’Ungheria, Viktor Orban, ha annunciato che il suo governo ritirerà la proposta di introdurre la contestata tassa su internet e riprenderà in considerazione la questione l’anno prossimo a metà gennaio, quando si terrà una consultazione nazionale in merito. La tassa non può essere introdotta perché “le persone hanno chiesto una razionalità” della misura, ha detto Orban, aggiungendo che l’Ungheria si atterrà al suo piano di offrire l’accesso alla banca larga a tutti entro il 2020. ngheria, Orban ritira proposta tassa su internet dopo proteste-2-

La marcia indietro giunge dopo le massicce proteste del fine settimana, quando decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Budapest e in altre città chiedendo di bloccare l’introduzione della tassa e intonando slogan contro il partito di Orban al governo, Fidesz. Il piano prevedeva di imporre ai provider di internet di pagare ogni mese 700 fiorini ungheresi (pari a 2,27 euro) per ogni utente e 5mila fiorini (pari a 16,19 euro) per le aziende che usufruiscono del servizio. Inizialmente si era parlato invece di una tassazione pari a 150 fiorini per gigabyte di traffico internet ma il partito al governo, Fidesz del premier Orban, aveva promesso poi di abbassare il costo potenziale dell’imposta.

Dura era stata la reazione dell’Unione europea: parlando con i giornalisti riuniti a Bruxelles, martedì il portavoce della commissaria Ue per l’agenda digitale Neelie Kroes, Ryan Heath, aveva definito la proposta “un’idea particolarmente cattiva” che ostacolerebbe la crescita economica e ha sottolineato che “l’Ungheria è al di sotto della media Ue su ogni indicatore digitale”. Inoltre aveva espresso il timore che il piano ungherese potesse essere copiato da altri Paesi. “Se l’Ungheria crea un precedente in questo ambito può diventare un problema in una serie di altri Stati membri e può essere un problema per la crescita economica dell’Europa”, aveva detto.

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