Mosca (Russia), 30 mag. (LaPresse/AP) – Si è tenuto in un obitorio di Mosca il funerale di Andrei Mironov, l’interprete russo ucciso insieme al fotografo italiano Andrea Rocchelli il 24 maggio durante combattimenti fra separatisti e soldati vicino a Slovyansk, nell’est dell’Ucraina. Amici e colleghi hanno deposto corone di fiori vicino alla salma e hanno ricordato l’attivista 60enne, uno degli ultimi prigionieri politici dell’Unione Sovietica.

Mironov fu arrestato nel 1985 per aver fotocopiato e distribuito libri vietati e condannato a quattro anni di carcere e tre anni in esilio. All’inizio del 1987 fu tuttavia graziato insieme ad altri prigionieri politici dall’allora leader sovietico Mikhail Gorbachev. Mironov ha dedicato il resto della sua vita a denunciare abusi dei diritti umani, aiutando molti giornalisti stranieri a riportare le notizie su guerre e ingiustizie.

Il suo lavoro lo portò negli anni ’90 in Cecenia e poi in Afghanistan. “Era un uomo modesto e tranquillo, che spesso passava inosservato”, ha raccontato Viktor Kuzin, che conobbe l’interprete 25 anni fa. “Ma – ha sottolineato l’amico – faceva un lavoro necessario e importante, era un vero eroe”. Mironov sarà sepolto domenica nella sua città natale di Izhevsk.

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