Ankara (Turchia), 29 mag. (LaPresse/AP) – La Corte costituzionale della Turchia afferma che il blocco di YouTube costituisce una violazione delle libertà di espressione e di diritti costituzionali e notificherà la decisione alle autorità, ordinando di ripristinare l’accesso al sito. Lo riporta l’agenzia di stampa turca Anadolu. Il pronunciamento costituisce un duro colpo per il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, che aveva sostenuto lo stop di YouTube. Lo scorso 21 marzo in Turchia era stato bloccato l’accesso a Twitter, mentre l’accesso a YouTube era stato interrotto qualche giorno dopo, il 27 marzo.

Non è chiaro quando l’accesso a YouTube sarà ripristinato. L’ordine che sarà recapitato dalla Corte costituzionale alle autorità delle telecomunicazioni chiederà di “garantire che la violazione dei diritti sia rimossa”. Il pronunciamento della Corte giunge a seguito del ricorso contro il blocco presentato da un legale che rappresenta YouTube, dall’ordine degli avvocati turchi e dai deputati del principale partito di opposizione turco.

La decisione di oscurare Twitter era giunta a seguito della pubblicazione sul sito di microblogging di link a registrazioni che avrebbero costituito la prova del coinvolgimento del premier Recep Tayyip Erdogan in reati di corruzione. Il blocco di YouTube, invece, arrivò dopo che sul sito era filtrata la registrazione audio di un meeting chiave della sicurezza, in cui veniva discussa la possibilità di un intervento militare turco in Siria. Al vertice partecipavano il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, il capo dell’intelligence e altri due alti funzionari della Difesa e degli Esteri. Lo stop ai siti aveva provocato una pioggia di critiche da parte dell’Unione europea, di governi occidentali e di organizzazioni per la tutela dei diritti umani.

Per Twitter la Corte costituzionale turca aveva già ordinato lo sblocco lo scorso 2 aprile, sostenendo anche in quel caso che le restrizioni d’accesso costituissero una violazione della libertà di espressione. A seguito di quel pronunciamento Erdogan aveva detto che il suo governo si sarebbe attenuto a quanto stabilito, nonostante non accettasse quella decisione. Molti utenti, compreso il presidente turco Abdullah Gul, erano riusciti a trovare dei modi per aggirare i blocchi di Twitter e YouTube e continuare a pubblicare.

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